UN MIRTO CON... ALDO SERENA: "L'Inter contro il Cagliari dovrà ricorrere giocoforza al turnover. La squadra rossoblù ha delle buone individualità e deve puntare sui giovani di valore, come Prati e Piccoli"

L’ex bomber – tra le tante altre squadre in cui ha giocato – dell’Inter e della Nazionale Aldo Serena presenta la sfida in programma sabato a Milano tra i nerazzurri di Simone Inzaghi e il Cagliari di Davide Nicola.
Intervistato da Tuttocagliari.net, Serena esprime la sua opinione anche sui principali punti di forza della formazione isolana, ormai vicina al raggiungimento dell’obiettivo della permanenza in serie A.
Aldo, sabato appuntamento a San Siro per Inter-Cagliari. Che partita sarà?
“Intanto diciamo che l’Inter viaggia verso una settimana molto impegnativa, in cui affronterà prima il Cagliari e poi il Bayern Monaco nel ritorno dei quarti di finale di Champions League. Facile dunque immaginare che Simone Inzaghi farà un po’ di turnover: partite come quella di martedì all’Allianz Arena lasciano pesanti strascichi dal punto di vista atletico, perché i calciatori danno fondo a tutte le loro energie fisiche e mentali e dopo il fischio finale, naturalmente, necessitano di riposo. Per cui dei cambiamenti e delle rotazioni nell’undici titolare che affronterà il Cagliari saranno inevitabili.”
Osservando dall’esterno la formazione rossoblù lei che idea si è fatto sul rendimento offerto da Luperto e compagni nel corso della stagione?
“Il Cagliari attualmente ha sei punti di vantaggio sull’Empoli: non può ancora dormire su due guanciali, ma il margine sui toscani è comunque ragguardevole. Forse i tifosi si aspettavano una stagione vissuta in maniera un po’ più serena e tranquilla. Però non è facile: questo campionato, di fatto, è diviso in due tronconi. Da un lato ci sono le formazioni che coltivano legittime ambizioni europee, dall’altro quelle che sgomitano per la sopravvivenza. Il Cagliari a mio parere ha delle potenzialità: deve assecondare la politica dei giovani di qualità. Penso ad esempio a Prati: un ragazzo che quest’anno non è stato molto sfruttato ma che, a mio avviso, è un elemento di prospettiva. Tanto che presto potrebbe anche inserirsi in un contesto italiano di un certo livello. Piccoli poi è un attaccante che, se messo nelle condizioni ideali, può davvero dire la sua in area di rigore. Anche se i rossoblù tendono più a ripartire velocemente in contropiede, con gli strappi di Zito Luvumbo, che non a costruire e produrre gioco. A maggior ragione credo che Piccoli, per esprimersi al cento per cento, avrebbe bisogno del sostegno di una seconda punta mobile che gli giri attorno e che gli liberi gli spazi giusti per colpire.”