Terzo ko di fila, fuori dalla Coppa Italia e classifica da bollino rosso: bisogna tornare subito in assetto. Problema attacco, ma il mercato può risolverlo
di Sergio Demuru
Tornare immediatamente in assetto. Dopo due sconfitte in campionato ed una (pesante) in Coppa c’è lavoro per Nicola. La classifica è nuovamente da bollino rosso. Sono infatti bastati un paio di risultati negativi, misti a contemporanee affermazioni (inaspettate) da parte delle contendenti alla salvezza ed ecco che il Cagliari è precipitato al terz’ultimo posto. Non è però tutto nero il futuro. Soprattutto se si osservano le prestazioni che la formazione rossoblù ha fornito nelle due gare perse prima a Firenze e poi alla “Unipol Domus” con l’Atalanta schiacciasassi del periodo. La squadra ha mostrato di essere viva e solo gli episodi l’hanno condannata.
Prima di sedersi tutti sotto l’Albero per festeggiare il Natale c’è però ancora la trasferta di Venezia. Una Laguna che rievoca tempi tristi come la retrocessione di un paio di anni fa, che sentenziò la retrocessione in cadetteria. Ora la situazione non è da ultima spiaggia, ma il Cagliari affronterà la trasferta comunque con il cuore in gola, in conseguenza del fatto che bisognerà nuovamente ricostruire tutto quanto di buono messo assieme sinora e disgregatosi numericamente dopo due battute d’arresto.
Se si osserva nei dettagli il gioco espresso in campionato dalla compagine di Davide Nicola c’è immediatamente da mettere in evidenza un sicuro miglioramento. L’assetto tattico pian piano è stato metabolizzato e finalmente si possono notare trame talvolta molto interessanti. Il problema è la finalizzazione. Piccoli, pur dannandosi l’anima, ha probabilmente bisogno di un appoggio per rendere al meglio. Se all’attaccante attualmente titolare fisso gli si chiede di realizzare con costanza, non si ottiene il risultato voluto. Con il trascorrere delle partite e conoscendolo meglio, ha qualità più da seconda punta, con predilezione all’appoggio nei confronti di un’ariete certificato.
Anche nella gara contro l’Atalanta ha tirato addosso al portiere avversario in un paio di occasioni, esaltandone le qualità reattive. Ma aveva la porta spalancata, bastava angolare le conclusioni (ed un avanti scafato lo fa) e non ci sarebbe stato scampo per l’estremo difensore atalantino. Purtroppo in fase offensiva manca l’apporto realizzativo di Luvumbo, grande incompiuta, e di Lapadula, i quali non hanno mai espresso le loro doti. E non vi è stata partecipazione neppure di Gaetano, dal quale la società si attendeva qualcosa in più, mentre non si può certamente chiedere a Pavoletti di esprimersi come nei suoi momenti migliori.
L’intelaiatura di squadra è discreta nel suo complesso, questo le va riconosciuto, e lo ha dimostrato quando c’è stato da combattere e venire a capo di situazioni intricate. Però zero gol nelle ultime tre partite (Coppa compresa) sono un segnale. Da non trascurare se si vuol correre ai ripari. La finestra di mercato a gennaio ha in qualche occasione regalato al Cagliari qualche buona “chance” di ulteriore miglioramento. Chissà che non accada anche nel primo mese del 2025.