Dentro il calendario del Cagliari, tra salite e lievi discese. Il fattore Domus

di Sergio Demuru
Nessuna tabella di marcia. Talvolta vengono programmati determinati risultati, ma poi tutto salta per i motivi più disparati. Però da qui a fine torneo perlomeno può essere esaminato nei dettagli un calendario che dovrebbe avere solo qualche impennata verso l’alto affrontando formazioni di prima fascia per un Cagliari che dovrà assolutamente conservare il piccolo tesoretto di vantaggio che si è costruito finora.
Osservando i restanti impegni da parte della formazione di Davide Nicola balzano immediatamente agli occhi le trasferte in casa della Roma (29a giornata), dove i rossoblù si ritroveranno di fronte all’ex-Ranieri, ed al Meazza contro l’Inter (32a). A queste, fra le compagini che occupano posizioni di preminenza in classifica, si aggiungerà il confronto in casa del Napoli all’ultima di campionato. Apparentemente partite dall’esito scontato anche se il Cagliari ha comunque dimostrato di poter tranquillamente competere con tutti, vedi i pareggi con il Milan (andata e ritorno), Juventus (a Torino) e Bergamo. Ma si sa, quando si riesce a mettere in cascina qualcosa contro le cosiddette “grandi” è sempre quel qualcosa in più accolto con maggior enfasi.
Le gare in casa vedranno il Cagliari opposto, nell’ordine, a Genoa, Monza, Fiorentina, Udinese e Venezia. Sicuramente partite più abbordabili sulla carta, davanti a formazioni che hanno un impianto di gioco che può essere considerato alla stregua di quello rossoblù, se non in alcuni casi inferiore.
Tra l’altro la differenza potrebbe esser determinata dalle motivazioni ed è il caso, nello specifico, di Monza e Venezia le quali, nell’attuale contesto, hanno poche possibilità di raggiungere la salvezza. I brianzoli paiono aver tirato i remi in barca e la sconfitta di Roma (0 a 4) è là a testimoniare che la squadra di Nesta (rientrato al posto di Bocchetti) ha forse perso le speranze.
Comunque tutte partite da giocare, in modo particolare con Fiorentina e Udinese: pur non essendo strutturate per le primissime posizioni i viola perlomeno potrebbero ambire ad un posto in Europa (Conference League o Europa League). Da qui a fine stagione ci sono poi le rimanenti trasferte a Empoli, Verona e Como. Certamente le prime due saranno concorrenti dirette sino alla fine, mentre i comaschi di Fabregas hanno mostrato di avere requisiti importanti per togliersi in fretta dalle sabbie mobili della retrocessione.
Al tirar delle somme non impegni proibitivi, ma tutta una serie di partite comunque da giocare, meglio se con il coltello tra i denti e con quel pizzico di cattiveria che talvolta manca.