Nicola ha trovato la quadra e il Cagliari l'autostima. Luvumbo croce e delizia: devastante e inconcludente, ora servono i suoi gol. L'incompiuta Lapadula e la speranza Kingstone
di Sergio Demuru
È salita l’autostima e, per questa ragione, il Cagliari ha acquisito anche maggior convinzione nelle proprie capacità. Soprattutto quelle offensive. Dopo un inizio di campionato arido, laddove le punte non trovavano una loro dimensione, andando avanti quasi per inerzia, senza un fine preciso, finalmente Davide Nicola è riuscito a trovare la quadra. Piccoli, ad esempio, si sta rivelando un opportunista di discreta caratura. Finora ha realizzato quattro reti, mettendo lo zampino anche nelle marcature dei compagni e procurandosi il rigore che a Genova è risultato decisivo per pareggiare il confronto con il Grifone. Ed è stato proprio Piccoli, glaciale, a realizzare la rete del pareggio. In un contesto generale il Cagliari ha finora realizzato quindici gol, che se rapportati a quegli delle altre “pericolanti” rappresentano un bottino per nulla trascurabile. Infatti, formazioni come l’Empoli e Genoa, che sopravanzano i rossoblù in classifica (l’Empoli addirittura cinque punti in più) sinora hanno realizzato rispettivamente quattordici e tredici reti.
Detto di Piccoli, Davide Nicola sempre in ambito offensivo, attende con ansia che Luvumbo possa rivelarsi più utile in fase realizzativa. L’angolano anche a Firenze è entrato ed ha creato scompiglio nell’area gigliata, però non è riuscito a trovare il pertugio giusto per trafiggere l’estremo difensore gigliato. Luvumbo ha dalla sua doti tecniche e fisiche che gli consentono di emergere nell’uno contro uno, ma poi si perde quando è il momento di concludere.
Un vero peccato perchè il giovane attaccante cagliaritano potrebbe davvero essere l’ago della bilancia e se riuscisse a concretizzare anche la metà delle occasioni che crea sarebbe quella componente che permetterebbe davvero al Cagliari di spiccare il volo verso altre destinazioni, che non siano quelle di una risicata salvezza. Resta poi l’incompiuta di Gianluca Lapadula.
Per l’italo-peruviano si rincorrono sempre le voci di una probabile cessione a gennaio. Ma, fermo restando il fatto che potrebbero essere solo illazioni, ancora non ha trovato le marce giuste per inserirsi in un contesto di squadra laddove trova difficoltà nel dialogo con i compagni. Lapadula spesso e volentieri è classificato come un attaccante da serie cadetta, laddove le difese non hanno la medesima consistenza di quelle della A. È però assodato che coloro i quali hanno il fiuto della rete, non dovrebbero perderlo neppure salendo di categoria. In questa stagione, pur avendo avuto sinora un minutaggio non consono alle sue aspettative, ancora non ha trovato la via della rete. Ha però avuto la possibilità, nelle rotazioni del mister, di entrare fra i titolari nel confronto vinto con il Verona alla “Unipol Domus” nell’ultima gara casalinga in ordine di tempo.
Potrebbe essere un segnale che la fiducia è rimasta immutata, sta ora a Lapadula ricambiarla monetizzando il lavoro di costruzione dei compagni quando sarà nuovamente chiamato in causa. In attesa che cresca Kingstone, un ragazzo stabilmente convocato e del quale si parla molto bene in prospettiva. Sicuramente sotto la sapiente cura-Nicola potrà crescere, tenendo sempre bene a mente che lo sviluppo dovrà essere graduale, senza che la fretta possa essere cattiva consigliera.