E' già il Cagliari di Nicola. Sorprese positive all'orizzonte. I nuovi subito protagonisti. Alzato un muro davanti a Scuffet
di Sergio Demuru
Tra Coppa Italia e prima di campionato sono arrivate ottime risultanze. La squadra è scesa in campo con tanta determinazione, mista ad acume tattico. Il lavoro di Nicola sta dando i frutti sperati, anche se vi sono ancora tanti aspetti da rivedere e perfezionare. Ma comunque hanno una valenza marginale e facilmente risolvibile. Nel complesso i rossoblù hanno mostrato una compattezza inattesa, perchè arrivata con largo anticipo rispetto ad una programmazione a lungo termine e proiettata almeno un mese in avanti per poter poter dare i risultati previsti.
È comunque un Cagliari che ha metabolizzato senza il benché minimo problema il cambio alla guida tecnica ed ha imbastito una tela che potrebbe riservare sorprese positive con il trascorrere delle giornate. I nuovi si sono immediatamente calati nella parte. Soprattutto Marin ha messo in evidenza quelle che sono le sue reali potenzialità.
Il giocatore rumeno era praticamente fuggito da Cagliari dopo la retrocessione di tre campionati fa con la disgraziata gara di Venezia che aveva sancito un clamoroso ritorno in cadetteria. Marin si è nel frattempo rifatto il trucco ad Empoli, laddove ha cresciuto esponenzialmente le proprie doti tecniche, travasate poi anche in nazionale con prestazioni convincenti con la sua Romania agli ultimi campionati europei di quest’estate. Tra l’altro è stato uno di quei giocatori caldeggiati da mister Nicola, che lo ha avuto la scorsa stagione proprio ad Empoli. Così come Luperto, arrivato anch’egli dalla società toscana e che ha avuto un inserimento positivo conoscendo già la filosofia del mister.
Anche gli altri nuovi arrivi, Piccoli in testa, ma pure Adopo, si sono inseriti senza difficoltà in un contesto che li ha accolti senza traumi. Resta da vedere ancora Zortea, che ha avuto problemi fisici in questa primissima parte di stagione. Per lui ci sarà tempo per capire se potrà ricoprire in fascia destra quel ruolo che nelle ultime stagione veniva coperto da Nandez, con più o meno fortuna a seconda delle giornate nelle quali incappava l’uruguaiano.
Ecco infine Palomino, che arriva con altissime credenziali avendo vestito la maglia dell’Atalanta. Andrà a comporre, con Mina e Luperto, un trio difensivo che permetterà di effettuare un notevole salto di qualità e permetterà anche ad Obert di crescere senza particolare fretta.