UN MIRTO CON... TANCREDI PALMERI: "Il Cagliari quest'anno è stato coerente: i punti salvezza li ha fatti contro le dirette concorrenti, mentre con le big ha quasi sempre perso. Con tre vittorie e un pareggio gli isolani saranno al sicuro"

Il noto giornalista Tancredi Palmeri prova a fare ordine nel marasma della lotta per la sopravvivenza in serie A. Intervistato da Tuttocagliari.net, Palmeri individua le squadre che a suo giudizio possono dormire sonni – relativamente – tranquilli e quelle che invece rischiano maggiormente di dover dire addio alla massima divisione.
Tancredi, proviamo a fare il “borsino” della zona retrocessione. Chi sta meglio e chi sta peggio in vista del rush finale?
“Noi tutti diamo per scontato che Monza e Venezia siano ormai spacciate. È vero che i lagunari ultimamente stanno giocando molto bene, ma mi sembra difficile che possano recuperare lo svantaggio accumulato in termini di punti. Per quelle che sono state le ultime prestazioni delle varie pericolanti io direi che la classifica finale in zona retrocessione, in fondo, potrebbe anche corrispondere a quella attuale. Personalmente sono rimasto molto sorpreso dal fatto che il Verona non sia stato risucchiato nei bassifondi della graduatoria, perché credo che i gialloblù giochino il peggior calcio della serie A. Peggiore anche di quello del Monza o dell’Empoli. Però l’undici di Zanetti ha delle risorse di carattere morale e psicologico che, evidentemente, lo spingono oltre i propri limiti. E in più quella scaligera è la squadra più imprevedibile del campionato: fa sempre il contrario di quello che uno si aspetterebbe. In ogni caso i suoi ventinove punti sono davvero tanti. Ecco perché, come dicevo, non mi sorprenderei se gli ultimi tre posti toccassero proprio a Empoli, Venezia e Monza, ossia alle compagini che li occupano attualmente.”
Che impressione le ha fatto il Cagliari nelle ultime partite? La sensazione è stata quella di una squadra un po’ involuta, meno brillante e propositiva rispetto ad alcune prestazioni offerte soprattutto nel girone d’andata. La filosofia iper-attendista, specialmente in trasferta, non ha quasi mai pagato…
“Secondo me il calo dell’ultimo periodo è stato fisiologico. Negli ultimi due mesi il Cagliari ha affrontato avversari di caratura nettamente superiore. Quest’anno, di fatto, la formazione rossoblù ha vinto solo ed esclusivamente gli scontri diretti. Contro le big ha perso praticamente sempre. Questo vuol dire che, comunque la si voglia vedere, la squadra isolana i punti che deve fare li fa. Ora mancano nove giornate alla fine del campionato, e il Cagliari è atteso da ben cinque scontri diretti: in percentuale sono tantissimi. Se i rossoblù riuscissero a ottenere, tanto per capirci, tre vittorie e un pareggio potrebbero considerarsi virtualmente salvi.
Insomma, per me non è che l’undici di Nicola abbia avuto una vera e propria flessione. Piuttosto ha fatto un campionato coerente e costante nelle prestazioni e nei risultati: i punti li ha messi in cascina contro le parigrado. Magari è stato un percorso un po’ scolastico, ma intanto la squadra è sempre rimasta sul pezzo in relazione a quello che era il suo obiettivo dichiarato. Ora è chiaro che nelle prossime due sfide, quelle contro Monza ed Empoli, almeno quattro punti vanno tassativamente conquistati.”