UN MIRTO CON... ROBERTO CANESTRARI: "Il Cagliari ultimamente sta soffrendo anche più di quello che era lecito aspettarsi. E quando hai poca fiducia in te stesso tendi a esprimere un calcio difensivo e ad arretrare il baricentro..."

Roberto Canestrari, ex difensore del Cagliari rimasto ancora molto legato ai colori rossoblù, ai microfoni di Tuttocagliari.net commenta le difficoltà che gli uomini di Davide Nicola stanno incontrando nelle ultime settimane, caratterizzate da risultati negativi e da un gioco a dir poco rivedibile.
Roberto, ultimamente il Cagliari sta segnando il passo e, francamente, sembra in regressione tecnica rispetto al recente passato…
“La squadra sta attraversando un momento negativo. A mio parere sta soffrendo un po’ di più rispetto a quello che ci si poteva aspettare. Certo, il suo campionato è questo: lottare per la salvezza. Ma sinceramente mi sembra che stia stentando più del previsto. E la prossima gara con la Roma sarà complicatissima.
C’è da dire che negli ultimi anni la sofferenza è diventata il minimo comune denominatore delle stagioni rossoblù. Che si giochi in B o in A la squadra fa sempre fatica a raggiungere i suoi obiettivi. Soprattutto restare in serie A è diventata una sorta di impresa. Io però sono convinto che se l’ambiente rimarrà sereno la squadra ne trarrà grandissimo giovamento. A Cagliari il pubblico, molto caldo e caloroso, è il dodicesimo uomo in campo, non a parole ma nei fatti. Se dovessero subentrare delle polemiche o delle contestazioni il percorso verso la salvezza potrebbe complicarsi non poco. Del resto serve a poco polemizzare: questo è l’andazzo della squadra e non credo che, ora come ora, possa fare molto di più. La permanenza in massima serie potrebbe anche arrivare all’ultima giornata. Adesso occorre avere fiducia in questi ragazzi e ‘spingerli’ verso il traguardo.”
Dal punto di vista tattico non le sembra che il Cagliari abbia arretrato fin troppo il proprio baricentro nelle ultime uscite? Tra Bologna e la gara in casa col Genoa i rossoblù isolani hanno prodotto pochissime occasioni da rete…
“In effetti di solito il risultato lo ottiene la squadra che mantiene un baricentro più alto, che prova a giocare, che tiene la palla lontana dalla propria area di rigore. Il problema è che quando le cose non vanno bene e i calciatori non si sentono sicuri e tranquilli – insomma, quando viene a mancare la fiducia – si tende a indietreggiare e a difendersi, con l’obiettivo innanzitutto di non incassare gol. Se invece tutto gira per il verso giusto i giocatori acquisiscono coraggio e consapevolezza: di conseguenza giocano venti-trenta metri più alti e riescono a prendere in mano il controllo della partita.
Io mi auguro che questo, per il Cagliari, sia solo un momento di appannamento e di scarsa autostima. Anche perché quest’anno diverse volte ho visto i sardi disputare delle buone partite sotto l’aspetto tecnico e dell’organizzazione collettiva. Quindi la speranza è che Luperto e compagni tornino a giocare bene, perché chi gioca bene solitamente prevale sull’avversario.”