UN MIRTO CON... NANDO ORSI: "Il Cagliari a Roma avrebbe meritato almeno il pareggio alla luce delle tante occasioni create. Ma la formazione di Nicola manca di cattiveria e di cinismo: quando ti costruisci l'occasione da gol devi concretizzarla"

Nando Orsi, ex portiere di serie A, commenta ai microfoni di Tuttocagliari.net l’ennesima sconfitta stagionale (la quindicesima in ventinove partite) del Cagliari di Davide Nicola, battuto per 1-0 all’Olimpico dalla Roma del grande ex Claudio Ranieri.
Nando, questa volta – a differenza delle gare contro Bologna e Juventus – con ogni probabilità i rossoblù hanno perso immeritatamente. Lei è d’accordo?
“Il Cagliari avrebbe meritato il pareggio, se non addirittura la vittoria, per quello che ha prodotto sul campo. Dopo primo tempo accorto e giocato prevalentemente in fase difensiva, nella ripresa ha costruito almeno tre o quattro nitide palle-gol. Svilar è stato bravo, poi la Roma ha sfruttato quella disattenzione, quell’errore che i sardi commettono puntualmente in ogni partita. Non si possono concedere chance così grandi a squadre di quel livello, che ne approfittano subito: il Cagliari si era già fatto gol da solo contro la Juventus e in tante altre gare. Insomma, Luperto e compagni avevano giocato bene, coesi e compatti, ma poi mancano sempre i dettagli. E in serie A se i dettagli non vengono curati in modo perfetto finisci per perdere.
Resta il fatto che bisogna ricominciare a fare punti: oggi come oggi la squadra di Nicola ha quattro lunghezze di vantaggio sul terzultimo posto solo perché le altre pericolanti continuano a raccogliere sconfitte su sconfitte. Ma ora arrivano gli scontri diretti…”
Nicola ha preparato la sfida ai giallorossi puntando su un primo tempo di puro contenimento – per la verità con qualche errore tecnico e con troppe palle perse in fase di ripartenza – e su una ripresa più aggressiva, anche alla luce delle fatiche europee della Roma che, inevitabilmente, nel corso del match si sarebbero fatte sentire. Concorda con questa chiave di lettura?
“Sì. Nicola aveva messo in preventivo che la Roma potesse partire a mille per cercare di indirizzare fin da subito la partita, quindi ha schierato un centrocampo piuttosto robusto e ha pensato soprattutto a gestire. Invece l’undici di Ranieri ha offerto una prestazione poco convincente e soprattutto poco dinamica: Caprile, nell’arco dei novanta minuti, praticamente non ha fatto una sola parata. Il problema del Cagliari è stato l’incapacità di colpire quando ne ha avuto l’occasione. A differenza di ciò che ha fatto la Roma. Ai sardi manca un po’ di sano cinismo, di determinazione e di voglia di andarsi a prendere il risultato. Sì, Svilar ha fatto alcune buone parate: non miracolose, intendiamoci. Ma nel momento in cui ti costruisci l’opportunità da rete devi essere più cattivo e concretizzarla.”
A proposito di Svilar: chiedo a lei, ex portiere, qual è stata a suo avviso la parata più complicata tra quelle sfoderate nel secondo tempo.
“Direi quella sul tocco ravvicinato di Piccoli: un ottimo intervento da parte del portiere. Ma, anche in quel caso, se anziché toccare la sfera di giustezza il centravanti l’avesse colpita con più decisione difficilmente l’estremo difensore avrebbe potuto opporsi. Mi riferisco proprio a questi dettagli quando parlo di cattiveria agonistica: una prerogativa che non può far difetto a una compagine che deve mantenere la categoria.”