UN MIRTO CON... ANGELO DOMENGHINI
Sui campi da gioco dribblava gli avversari come birilli, li seminava con la velocità felpata di un ghepardo e poi andava a concludere personalmente l’azione o forniva l’assist decisivo al micidiale tandem d’attacco Gori-Riva, facendo esplodere di gioia il pubblico dell’Amsicora.
Lui sul prato non correva, volava. E col pallone tra i piedi danzava con la grazia di una libellula e la leggerezza sinuosa di un étoile. Oggi Angelo Domenghini, ala destra del Cagliari scudettato, con la stessa nonchalance e disinvoltura, incurante della proverbiale scaramanzia isolana, non esita a definire i rossoblù di Claudio Ranieri “di fatto già salvi”. Non gli importa di scatenare scongiuri o atti apotropaici dei più folkloristici: lui dice quello che pensa. E quello che pensa è un concetto chiaro e limpido: il Cagliari resterà in serie A.
Angelo, domenica a San Siro si giocherà una partita che per lei non è mai come tutte le altre: i suoi anni gloriosi con le maglie dell’Inter e del Cagliari sono pagine indimenticabili di storia del calcio italiano. Che gara sarà quella di domani?
“Una partita nella quale il risultato, più che per l’Inter, sarà importante per il Cagliari. I rossoblù devono piazzare l’allungo decisivo per salvarsi, mentre l’Inter è in attesa di vincere lo scudetto. Il vantaggio degli uomini di Ranieri è quello di non avere niente da perdere, per cui sono sicuro che giocheranno con la giusta serenità mentale e senza nessuna paura.”
Dopo l’Inter i sardi affronteranno la Juventus all’Unipol Domus. A suo avviso in quale di queste due supersfide hanno più probabilità di centrare dei punti?
“Io dico che si può fare risultato sia a Milano che contro la Juve. Il Cagliari ha le potenzialità per strappare due risultati positivi.”
E, alla fine dei giochi, a suo parere l’obiettivo della salvezza sarà raggiunto?
“Personalmente non ho dubbi: il Cagliari è già salvo. Non ancora matematicamente, forse, ma di fatto è salvo.”