LA GRANDE OCCASIONE

LA GRANDE OCCASIONE
Oggi alle 09:45Il punto
di Vittorio Sanna

di Vittorio Sanna

I grandi cambiamenti non passano mai per momenti facili, sono il più delle volte il risultato di grandi ostacoli superati. La sconfitta con la Fiorentina non è stata diversa da altre sconfitte: giustificabile solo da un’analisi con la lente di ingrandimento. Sono i dettagli che fanno la differenza e tanto più si sale di livello, sempre più piccole sono le sfumature che cambiano un risultato che superficialmente appare diverso. Il pari non avrebbe fatto gridare allo scandalo nessuno, come in altre gare di questo campionato. Ma una piccola distrazione, la testa ancora non dentro la partita dopo l’intervallo, una palla che non vedi partire, l’attimo che ti sfugge e l’avversario ti fa gol.  

Differenze poi espresse in classifica da numeri che suonano implacabili. La difficoltà che cresce è rappresentata dal prossimo match. Senza Roberto Piccoli. Se avessimo detto una cosa del genere all’inizio del campionato in tanti ci avrebbero riso dietro. Un ragazzo che sembrava essere una promessa eterna destinata a invecchiare che invece oggi rappresenta una grossa percentuale del potenziale offensivo rossoblu. La sua assenza è certamente un handicap ma, proprio per questo, è una grande occasione. Bisogna trovare una soluzione che sarà utile a farla diventare un’alternativa, quella che finora non si è trovata, forse che non si è ancora sperimentata.

Sono vecchio di orgoglio, direbbe Guccini, e nella mente mi passano tanto esordienti che hanno sorpreso il calcio italiano e l’idea di un  debuttante da titolare come Galderisi, Paloschi e tanti altri che ci sono stati è una carezza emotiva che non scarterei. Riferimento preciso: Kingstone Mutandwa, rimasto diligentemente in panchina per 24 volte, chiamato a giocare solamente 74 minuti, soli 7 anche in Coppa Italia, che per non arrugginirsi ha totalizzato 5 presenze in Primavera realizzando 3 gol e dimostrando che il vizietto lo ha conservato. Ecco una possibile grande occasione. Magari in coppia con un altro attaccante capace di creare spazio e di infilarsi come Florinel Coman. Di certo coppia imprevedibile.

Potrebbe essere la solita fantasia del tifoso che crede di essere un allenatore. Vero. Ma anche una delle piroette di pensiero che non conosce paura. La crescita passa sempre aldilà delle esitazioni e si trasforma in coraggio. Pensiamo alla crescita e non alla paura di sbagliare. L’eventuale errore di un giovane vale come un passo avanti. Quello di un calciatore più esperto come un inutile tentativo. Verona non è il balcone dove fare serenate, potrebbe essere lo scenario giusto per un battesimo sportivo a doppio mandato: punti per oggi e proiezioni per domani. Perché non trasformare una difficoltà in una inedita opportunità? 

Vittorio Sanna