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UN MIRTO CON... ALBERTO MARCHETTI: "Il Cagliari con la Fiorentina è crollato mentalmente. I giocatori devono avere la consapevolezza che non sono ancora salvi: nelle prossime quattro gare servono punti, in vista dell'ultimo match contro il Napoli"

UN MIRTO CON... ALBERTO MARCHETTI: "Il Cagliari con la Fiorentina è crollato mentalmente. I giocatori devono avere la consapevolezza che non sono ancora salvi: nelle prossime quattro gare servono punti, in vista dell'ultimo match contro il Napoli"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 00:01Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Alberto Marchetti, ex centrocampista del Cagliari col vizietto del gol, commenta le ultime uscite della formazione rossoblù. Intervistato da Tuttocagliari.net, Marchetti ipotizza il percorso che la squadra isolana potrebbe compiere da qui a fine stagione per centrare l’agognata salvezza.

Alberto, è evidente che il Cagliari – specie nell’ultimo periodo – sta pesantemente deludendo i propri tifosi. In particolare le ultime tre gare – contro Empoli, Inter e Fiorentina – hanno riservato ben poche soddisfazioni a Luperto e compagni.

“Peccato soprattutto per la gara interna con la Fiorentina: quella era una partita da non perdere. Ora ci saranno degli appuntamenti importanti, anzi direi decisivi, contro Verona e Udinese: contro queste due squadre sono sicuro che avremo l’occasione di portare dei punti a casa. Anche la sfida casalinga col Venezia sarà un fondamentale scontro diretto. Speriamo che i rossoblù di Davide Nicola riescano a trovare il prima possibile il bandolo della matassa: i presupposti per farlo, d’altro canto, ci sono tutti. Ci sarà ancora da lottare, però. Più che altro dovremo cercare di non arrivare all’ultima giornata con la salvezza ancora da conquistare: chiuderemo infatti il campionato a Napoli, e se gli azzurri di Conte dovessero essere ancora in lizza per lo scudetto potremmo andare incontro a più di un problema…”

Torniamo all’ultimo match disputato contro la Viola all’Unipol Domus. Per i primi dieci-quindici minuti il Cagliari ha destato un’ottima impressione, aggredendo gli avversari e passando meritatamente in vantaggio. Poi però, di fatto, i sardi sono praticamente spariti del campo. Nella ripresa, dopo l’1-2 di Beltran, non sono quasi mai riusciti a impensierire i gigliati. Cosa può essere successo secondo lei?

“Non vorrei che la squadra fosse crollata mentalmente. In effetti è vero che da metà primo tempo in poi la Fiorentina ha giocato bene e ha pressato a tutto campo, ma va anche detto che – francamente – ha trovato ben poca resistenza. Forse non tutti i rossoblù erano sufficientemente ‘connessi’ e convinti. Certe volte, in determinate situazioni, magari si pensa più a non subire il terzo gol, certi che in un modo o nell’altro il pareggio arriverà. Ma non bisogna ragionare così. Nella maniera più assoluta.”

Non ha convinto neanche il modo di giocare della formazione rossoblù. Si cercava spesso la giocata di prima, verticale, immediata, senza però – a giudicare dall’enorme mole di passaggi e di lanci clamorosamente sbagliati – avere la qualità per farlo. Non sarebbe più raccomandabile, per questo Cagliari, esprimere un calcio palla a terra un po’ più semplice e lineare, per arrivare in porta attraverso la manovra collettiva?

“Questo è vero. Ma è anche vero che a volte ci sono delle partite in cui puoi fare una cosa, mentre in altre gare puoi – o devi – farne un’altra. In più talvolta subentrano la mentalità e l’iniziativa individuale del giocatore, che magari prova giocate diverse rispetto a quelle che erano state sperimentate e ‘oliate’ in settimana nel corso degli allenamenti. Ora, a proposito di mentalità, in queste ultime partite i ragazzi rossoblù dovranno scacciare con decisione il pensiero di essere virtualmente già salvi. Nelle prossime quattro gare dovranno fare più punti possibile senza guardare in faccia a nessuno. Anche perché – ripeto – arrivare all’ultima sfida contro il Napoli al Maradona senza aver ancora matematicamente centrato la salvezza sarebbe un rischio troppo grande.”