ESCLUSIVA TC - GIANNI DE BIASI: "Domenica la Juventus cercherà di spendere meno energie possibile attraverso il controllo del gioco. Il Cagliari dovrà alternare la tattica del pressing alto a quella dell'attesa e ripartenza"
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Gianni De Biasi, ex allenatore – tra le altre – di Torino, Brescia e Udinese, esamina il cammino fin qui compiuto in campionato dal Cagliari di Davide Nicola, con vista sulla supersfida di domenica prossima tra i rossoblù e la Juventus di Thiago Motta.
Gianni, come giudica il percorso del Cagliari in questa serie A così aperta e competitiva?
“I sardi, guidati dal mio ex giocatore Davide Nicola, stanno facendo un buon campionato e si trovano in una discreta posizione di classifica, conforme agli obiettivi prefissati a inizio stagione. Il tecnico è una persona di buon senso che ha navigato in mari ben più tempestosi e che ha portato la sua esperienza a Cagliari. I cinque punti di margine sulla zona retrocessione non consentono certo di dormire su due guanciali, ma rappresentano un vantaggio significativo in ottica salvezza.”
La Juventus, dopo la bruciante eliminazione dalla Champions League, arriverà a Cagliari desiderosa di riscattarsi ma, probabilmente, anche piuttosto provata dai tempi impegni ravvicinati. Lei che tipo di gara si aspetta all’Unipol Domus?
“Una gara in cui i bianconeri cercheranno di spendere meno energie possibile attraverso il predominio territoriale e il controllo del gioco. Il Cagliari, invece, dovrebbe sforzarsi di mantenere ritmi alti e di aggredire gli avversari, non lasciandogli mai il tempo per pensare.”
Quindi la Juve prenderà subito in mano l’iniziativa e il Cagliari aspetterà la Vecchia Signora per poi rovesciare rapidamente il fronte dell’azione?
“Io se fossi in Nicola, per risultare meno prevedibile, alternerei la tattica del pressing alto a quella dell’attesa e ripartenza. In certi momenti della gara andrei a prendere alti i bianconeri, mentre in altri frangenti li aspetterei per poi colpirli in contropiede.”
Gianni, in prospettiva futura lei vede il Cagliari salvo con una certa tranquillità o pensa che gli isolani, esattamente come l’anno scorso, dovranno battagliare fino alla fine del campionato?
“Non voglio dire che vedo il Cagliari salvo per pura scaramanzia, ma me lo auguro di tutto cuore. Quest’anno ho visto i sardi dal vivo in occasione del debutto stagionale contro la Roma all’Unipol Domus: già in quell’occasione la squadra aveva dimostrato di avere voglia e personalità, trascinata da un ambiente effervescente ed elettrico che, si sa, aiuta tanto a raggiungere i propri obiettivi.”