PECORE E ASINI

PECORE E ASINI
Ieri alle 13:18Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

di Vittorio Sanna

Il calcio è uno sport meraviglioso, capace di richiamare nel proprio stazzomilioni di appassionati che non riescono a rinunciare alla corsa a tappe di novanta minuti per volta che porta alla volata scudetto. È uno sport che teoricamente unisce, se non ci fossero degli abusi. Se li concedono coloro che in mancanza di argomenti si affidano al minimo comune denominatore di avere due gambe invece di quattro zampe. Pecore e asini particolari, capaci, le une, di seguire il gregge anche quando va fuori strada, e di ragliare, gli altri, falsi pastori, per richiamare l’attenzione. Cagliari-Juventus non è un match tra pecore e asini, malgrado la Sardegna possieda un terzo del patrimonio ovino italiano e il simbolo della Juventus sia una zebra, non un asino con il pigiama. È una partita di calcio tra due squadre di fattura e fatture diverse, che nei novanta minuti avranno undici uomini al cospetto di undici uomini che dovranno fare cultura sportiva. Una cultura da difendere dalle pecore e dagli asini a due zampe che negli anni hanno prodotto esclusivamente violenza e insofferenza, rabbia e veleni.  

Un Cagliari che cresce con le proprie risorse, non fiumi di denaro spesi per centrare  obiettivi internazionali. Accorti e centellinati investimenti per riuscire a stare al passo della Serie A. Una Juventus che non è riuscita a far fruttare quanto speso e che ora, sul campionato riversa tutte le sue attenzioni. Sarà un confronto, non uno scontro. Un confronto che ancora una volta potrebbe essere ricco di insegnamenti, sia per le pecore che per gli asini a due zampe. Nello sport tutto si costruisce con il lavoro. Il miglioramento dei singoli e della squadra non è un titolo acquistabile e non ha un risultato scontato. Alle spalle c’è sempre un  percorso, ci sono persone. Il Cagliari dovrà giocare al massimo delle proprie potenzialità. La Juventus dovrà assorbire gli stress psicoemotivi di una esclusione in Champions che comporta anche un bel danno economico. Lo dovranno fare giocando, non con insulti o proclami, con beceri slogan o frasi ad effetto. Chi è convinto diversamente inquina lo sport meraviglioso di concetti e parole gratis, di ignoranza vestita di sapienza. Domenica sera non saranno le pecore e gli asini a giocarsi i tre punti. Anzi, sarebbe bene cercare di isolare chi non rema per uno sport più pulito e sereno. Saranno ventidue calciatori e tutti coloro che amano il calcio dovranno sottrarsi alle contaminazioni delle pecore e degli asini a due zampe. Anche se portano la cravatta