Cagliari, Stoppino: "Sono con mister Nicola da 15 anni. La nostra sfida principale è limitare gli infortuni"

Cagliari, Stoppino: "Sono con mister Nicola da 15 anni. La nostra sfida principale è limitare gli infortuni"TUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 14:30Primo piano
di Paola Pascalis

Gabriele Stoppino, preparatore atletico del Cagliari, all’interno dello staff tecnico di mister Davide Nicola, ha parlato ai canali ufficiali del club. Di seguito quanto sintetizzato da TuttoCagliari: "Sono arrivato qui a Cagliari con il mister: è un percorso con lui che dura da 15 anni e faccio parte dell'area della preparazione atletica. Con il mister abbiamo un rapporto che possiamo chiamare familiare perché ormai abbiamo condiviso oltre che esperienze da campo. anche esperienze di vita molto importanti. Con lui, come con tutto lo staff, non servono tanti discorsi: tante volte basta uno sguardo, una parola. per far capire quello che deve succedere o che sta per succedere. Il mister, insieme a Simo, Manuel e Fede studiano i video avversari, tirano giù una strategia settimanale e buttano giù degli obiettivi per preparare al meglio la partita e in base a questi obiettivi, in base ai giorni alla settimana, il mio compito principale è adattare i loro esercizi a tempi e spazi, in modo che si rispetti un microciclo settimanale. Il nostro obiettivo principale è che i giocatori stiano bene e che la squadra vada bene sia in classifica che fisicamente, tecnicamente, tatticamente e psicologicamente. Una cosa molto importante secondo me nel nostro ruolo è, oltre a cercare di fare stare bene fisicamente i giocatori, anche di avere con loro un rapporto in cui ci possono dire cose extra calcio perché la testa ha un ruolo molto importante nelle prestazioni, quindi se un giocatore non è a posto perché può essere successo qualcosa in famiglia o extra calcio, è sempre meglio saperlo.

Noi, prima di ogni allenamento, gli facciamo compilare un foglio dove c'è scritto l'umore, le ore di sonno, la fatica o se eventualmente hanno un dolore e dove in modo da poter iniziare l'allenamento che sappiamo tutto e se c'è da togliere o levare qualcosa sappiamo come intervenire. Nei periodi di sosta, ad esempio, si cerca di fare in modo che i giocatori che rimangono possano limare i deficit che secondo noi ogni giocatore ha e fare lavorare un po di più soprattutto chi non ha giocato o chi ha giocato un po' meno. La principale sfida per i preparatori è quello di cercare di avere in un anno meno infortuni muscolari, quelli ovviamente gestibili: gli infortuni da contatto succedono e succederanno. Cerchiamo sempre come per staff di preparatori di limitare al massimo gli infortuni muscolari. Noi preparatori pensiamo che un rapporto decisivo, oltre a quello che facciamo normalmente per far star bene i giocatori, è quando un allenatore prepara un qualcosa da fare e noi tramite i dati di allenamento del giorno prima o dalle sensazioni parlando coi giocatori e i test che gli facciamo fare: se c'è qualcosa che non va pensiamo sia molto importante andare dal mister e parlare oppure quando vuol fare qualcosa che vediamo che sta bene, chiedergli anche di fare qualcosa di più che può essere utile a far stare ancora meglio i giocatori. Credetemi che quando il mister vuole fare qualcosa, andargli a dire che è meglio non farlo è dura".