Esclusive TC

ESCLUSIVA TC - BRUNO CORDA: "Davide Nicola è stato una delusione totale. Al Cagliari mancano coraggio e gioco di squadra. Io mi chiedo perché, dopo un campionato così piatto, non venga mossa una mezza critica a questa società e a questo tecnico"

ESCLUSIVA TC - BRUNO CORDA: "Davide Nicola è stato una delusione totale. Al Cagliari mancano coraggio e gioco di squadra. Io mi chiedo perché, dopo un campionato così piatto, non venga mossa una mezza critica a questa società e a questo tecnico"TUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 19:36Primo piano
di Matteo Bordiga

Il noto giornalista Bruno Corda commenta - come di consueto - senza peli sulla lingua il cammino accidentato del Cagliari in questa stagione decisamente ondivaga e altalenante. Intervistato da Tuttocagliari.net, Corda sostanzialmente boccia il tecnico Davide Nicola, ritenuto “poco coraggioso e incapace di dare un gioco convincente alla squadra: nel complesso, insomma, una grande delusione”.

Bruno, partiamo dall’ultima gara contro la Fiorentina. Nei primi quindici minuti si era visto un Cagliari arrembante, garibaldino e agonisticamente feroce; negli ultimi settantacinque minuti, invece, la Fiorentina è sembrata - quasi - disporre dei rossoblù a proprio piacimento. Lei come analizza questa partita?

“Alla fine del primo tempo ho commentato che avevo visto, fino al ventesimo minuto, un Cagliari meraviglioso, animato da un furore agonistico straordinario. Un Cagliari capace di andare in vantaggio - contro una signora squadra come la Fiorentina - e di sfiorare il raddoppio subito dopo col palo di Zortea.

Poi, come d’improvviso, si è spenta la luce. La squadra si è fermata, ha smesso di giocare. Così ho pensato: ma non è che Nicola, visto il gol di vantaggio e considerato che la Fiorentina sembrava in enorme difficoltà, ha scelto l’attendismo per poi provare a colpire i viola in contropiede con le sgroppate di Luvumbo? Francamente non riesco a darmi nessun’altra spiegazione. Una volta, nel recente passato, il Cagliari iniziava a giocare solo nel secondo tempo. Oggi invece vediamo queste partenze lanciate e bellissime a cui poi, puntualmente, seguono settanta o sessanta minuti di vuoto totale. Con la Fiorentina in particolare è stato clamoroso: e dire che avevamo il grande vantaggio di non doverci preoccupare del loro bomber principe Moise Kean, che aveva dato forfait a poche ore dal fischio d’inizio. Quindi c’erano, a maggior ragione, tutti i presupposti per disputare novantacinque minuti con il coltello tra i denti e con la bava alla bocca. Anche perché una vittoria ci avrebbe praticamente garantito la salvezza. Invece abbiamo giocato a viso aperto solo per un quarto d’ora, per poi tentare il solito, improduttivo assalto finale contro una compagine che, organizzata com’è, non ci ha concesso quasi niente.

Insomma, questa partita è stata una grande delusione. Ma anche, a ben vedere, la conferma di un andazzo che si è protratto per tutto il campionato. Il Cagliari quest’anno non ha mai convinto, non è mai decollato sul piano del gioco e della proposta calcistica. Gente come Prati e Gaetano era arrivata qui - chi due anni, chi un anno fa - con aspettative elevatissime e, per lunghi tratti della stagione, è completamente scomparsa dai radar. In particolare Gaetano, accolto trionfalisticamente in estate come se fosse il salvatore della patria, ha vissuto un’intera annata in panchina. Razvan Marin, punto di forza della Nazionale rumena, giocatore che vede la porta e che sa trovare la via del gol, è stato impiegato col contagocce…

Intendiamoci: la nostra situazione di classifica è piuttosto tranquilla. Non rischiamo concretamente la retrocessione, perché abbiamo un calendario molto migliore di quello delle nostre dirette concorrenti.”

Però la sensazione - piuttosto netta - è che la squadra isolana si salverà, più che per meriti propri, per l’inconsistenza delle altre pericolanti.

“Ah, questo io lo vado ripetendo da anni. Il Cagliari vive sulle disgrazie degli altri. Ad esempio l’Empoli era partito benissimo, poi è stato falcidiato da una serie interminabile di infortuni che gli sono costati tanti punti in classifica. Ecco, noi purtroppo dobbiamo vivere con un occhio perennemente rivolto alle partite delle nostre rivali. E sperare che facciano peggio di noi. Ripeto, non dubito che alla fine ci salveremo. Ma resta il fatto che la nostra è una squadra totalmente priva di coraggio. E questo perché l’allenatore non gioca realmente per vincere. Tra l’altro, ho sentito che nell’ultimo post-partita lo stesso Davide Nicola ha dichiarato che ‘ci manca ancora qualcosa’… Ma è impensabile che a cinque giornate dal termine della stagione alla squadra manchi ancora qualcosa. Francamente è un’osservazione irricevibile per qualunque tifoso e sportivo cagliaritano.

Ora, diciamola tutta: secondo le informazioni in mio possesso, se il Cagliari non avesse battuto il Monza Nicola sarebbe stato esonerato. E questo la dice lunga sull’eventuale riconferma, a fine maggio e a bocce ferme, di un tecnico che è sicuramente una bravissima persona, ma che era stato annunciato come l’erede di Claudio Ranieri e come l’alfiere di un calcio più spregiudicato e propositivo… e che invece ci ha regalato un campionato piatto e noioso. Il mortorio, di fatto, dura dall’agosto dell’anno scorso. Stiamo vivendo un’agonia: non retrocediamo solo perché non siamo i peggiori in assoluto…”

Le dichiarazioni di Davide Nicola, il quale dopo la sconfitta con i viola ha affermato che “la squadra ha fatto un’ottima partita”, sinceramente hanno lasciato perplessi molti tifosi e addetti ai lavori. Tutti hanno visto che i sardi, per un tempo e mezzo, non sono mai riusciti a rendersi minimamente pericolosi.

“Io credo che Nicola sia piuttosto confuso non dall’altro giorno, ma da parecchio tempo. Tanto per cominciare ha rovinato un patrimonio prezioso del Cagliari, rappresentato da Gaetano e da Marin. E poi il più grande errore che io imputo al mister fin dallo scorso agosto è quello di aver lasciato perennemente solo là davanti il povero bomber Roberto Piccoli, quando aveva un altro attaccante - come Gianluca Lapadula - che poteva essere tecnicamente complementare al centravanti bergamasco. Lo stesso Lapadula è stato ripetutamente umiliato e fatto giocare, ogni tanto, cinque-dieci minuti a fine partita.

Insomma, devo essere sincero: Nicola è stato una grande delusione, in primis sotto l’aspetto del gioco e della gestione dei giocatori. Come dicevo, non penso che a fine campionato verrà riconfermato. E non so che progetti riuscirà ad approntare questa società: progetti che, del resto, sono puntualmente mancati fin dal lontano 2014. Ecco, a questo proposito c’è un’altra cosa che va detta: nel corso della stagione non ho mai sentito, da parte degli addetti ai lavori, una critica nei confronti di questo allenatore e di questa società… Io mi chiedo: ma come fanno i tifosi a pagare abbonamenti alle pay tv o ad andare allo stadio per poi assistere a prestazioni così sconcertanti? Per vedere una squadra che vive solo di fiammate e di folate estemporanee?”