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Di Leo: "Cagliari-Lazio, mi aspetto gara diversa dall'andata. Nicola ha dato un'identità chiara ai rossoblù"

Di Leo: "Cagliari-Lazio, mi aspetto gara diversa dall'andata. Nicola ha dato un'identità chiara ai rossoblù"TUTTOmercatoWEB.com
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domenica 2 febbraio 2025, 22:30Esclusive TC
di Vittorio Arba

Alla vigilia di Cagliari-Lazio, posticipo valido per la 23^ giornata di Serie A, la redazione di TuttoCagliari.net avuto il piacere di fare il punto della situazione con il collega Niccolò Di Leo, speaker di Radio Laziale e redattore per Lalaziosiamonoi.it.

La Lazio arriva in Sardegna da due sconfitte contro Fiorentina e Braga, ma con il morale alle stelle per il primo posto nella fase a girone unico di Europa League. Come arrivano alla sfida i ragazzi di Baroni?

"Sicuramente c'è entusiasmo per il percorso europeo, perché il primo posto nel girone non era affatto scontato. Chiudere in testa, unico caso tra le italiane in Europa League, è stato un traguardo incredibile per la squadra di Baroni, nonostante la sconfitta contro il Braga, che però non ha compromesso nulla. Tuttavia, in campionato la situazione è diversa: il nuovo anno ha portato molte difficoltà, con l'unica vittoria arrivata contro l’Hellas Verona. La sconfitta contro la Fiorentina pesa sulla classifica, anche perché i risultati delle dirette concorrenti – Bologna, Fiorentina e Juventus – costringono la Lazio a dare maggiore importanza ai punti rispetto alla prestazione. A Cagliari la squadra arriverà con la volontà e la necessità di vincere, ma dovrà farlo senza giocatori importanti come Vecino, Nuno Tavares, Lazzari e Patric. Un sollievo, invece, è il recupero di Mattia Zaccagni, che sarà a disposizione di Baroni".

Che gara ti aspetti rispetto al match d’andata all’Olimpico?

“All’andata la Lazio era in un buon momento di forma, giocava un calcio offensivo e di qualità, ma nonostante ciò ha sofferto molto contro il Cagliari, riuscendo a vincere solo grazie a un calcio di rigore. È stata una partita molto tesa dal punto di vista nervoso, e stavolta mi aspetto una gara diversa. La Lazio dovrà avere un approccio differente rispetto a quello visto nel derby e contro la Fiorentina: dovrà essere aggressiva fin dai primi minuti, cercando di portarsi in vantaggio il prima possibile per mettere la partita in discesa. Il Cagliari, però, ha bisogno di punti per evitare di scivolare in zona retrocessione, quindi non sarà una gara semplice. La Lazio, avendo un tasso tecnico superiore, cercherà di affidarsi alle sue certezze: tra queste Zaccagni, ma anche Dia e Castellanos, che rappresentano i riferimenti offensivi della squadra di Baroni”.

Tra le tante assenze in casa Lazio, spicca quella di Nuno Tavares. Baroni opterà per Pellegrini (ex di giornata) o Marusic?

"Nuno Tavares non è partito con la squadra e la sua assenza sarà pesante, perché è un giocatore fondamentale per il sistema offensivo di Baroni. Tuttavia, non dovrebbe essere Pellegrini a sostituirlo, visto che ha saltato la rifinitura: al suo posto dovrebbe giocare Marusic, con Hysaj a destra. C’è comunque la possibilità che Hysaj venga spostato a sinistra, ma le ultime indicazioni danno Pellegrini fuori dall’undici titolare. Su di lui, tra l'altro, c'è un po’ di insoddisfazione, sia da parte della tifoseria che della società e dello stesso Baroni: dopo un inizio di stagione discreto, migliore rispetto all’anno scorso, le ultime due prestazioni sono state al di sotto della sufficienza, con troppe giocate forzate e poca concretezza".

Boulaye Dia è la “bestia nera” del Cagliari, con tre reti segnate nei due precedenti con le maglie di Salernitana e Lazio. Come giudichi la sua prima stagione in biancoceleste?

“Sta disputando una stagione importante, anche se ha avuto un periodo di flessione tra novembre e dicembre, coinciso con problemi fisici – in particolare alla caviglia – e la malaria, che lo ha tenuto fuori a lungo. Una volta rientrato, però, è tornato ai livelli di inizio stagione, riprendendo a segnare e assumendo un ruolo centrale nella Lazio. Il suo impiego da trequartista, pensato da Baroni, gli permette non solo di essere un finalizzatore, ma anche di svolgere un lavoro prezioso in fase difensiva. La vittoria della Lazio contro il Napoli al Maradona, ad esempio, è dipesa molto dal suo lavoro di copertura su Lobotka. Se dovessi dare un giudizio sulla sua stagione, direi che finora è stata straordinariamente positiva: si sta dimostrando letale sotto porta, a differenza di Castellanos, che invece fatica a trovare il gol con continuità”.

Che gara ti aspetti dal Cagliari? Come lo giudichi nelle prime 22 giornate?

"Il Cagliari sta facendo il campionato che mi aspettavo. Non pensavo potesse raggiungere una salvezza tranquilla, ma con Nicola in panchina ha un tecnico tra i più esperti nella lotta per la permanenza in Serie A. È un allenatore che stimo molto, capace di valorizzare i suoi giocatori: penso a Mattia Felici e Zortea, due delle sorprese più interessanti della stagione. Spero che possa continuare a lavorare bene con Felici, che si sta rivelando una grande scoperta. Il Cagliari mi piace perché ha un’identità chiara, e sebbene non sia facile mantenere continuità quando si lotta nelle zone basse, Nicola sta facendo un lavoro importante. Dopo un inizio non brillante, ora la squadra sembra sapere cosa vuole e quali obiettivi può realisticamente raggiungere".

C'è qualche giocatore del Cagliari a cui la Lazio dovrà prestare particolare attenzione?

"Sicuramente Felici e Zortea, ma aggiungo anche Roberto Piccoli: non è un bomber, ma ha un peso specifico notevole nell’area avversaria e la Lazio dovrà tenerlo d’occhio. Ho un debole per Razvan Marin, che secondo me ha raccolto meno di quanto meritasse in carriera: ha una tecnica straordinaria, ottima visione di gioco e tempi perfetti, potrebbe davvero essere il faro del centrocampo del Cagliari. Mi piace molto anche Caprile: è un portiere con grandi margini di crescita, e lo ha confermato l’ex preparatore dei portieri della Lazio, Massimo Nenci, parlando di lui a Radio Laziale. Ha fatto una scelta intelligente andando a Cagliari per trovare continuità e ha dimostrato una pazienza che spesso manca ai giovani portieri".