UN MIRTO CON... MICHELE CANINI

UN MIRTO CON... MICHELE CANINITUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
giovedì 21 settembre 2023, 01:18Un mirto con...
di Matteo Bordiga

È un doppio ex di Atalanta e Cagliari, anche se tra le due avventure – quella bergamasca e quella rossoblù – corre una grande differenza.

Michele Canini, difensore centrale “gemello” del compianto Davide Astori, a Cagliari ha speso ben sette anni della sua carriera (dal 2005 al 2012), mentre in maglia nerazzurra ha disputato una sola stagione (2013-2014). Punto di riferimento della retroguardia isolana, in Sardegna ha vissuto periodi e momenti molto diversi tra loro: ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per aiutare la squadra a centrare la salvezza, ma si è anche accomodato sulle giostre del luna park di Massimiliano Allegri, che ha deliziato per due anni i tifosi col suo Cagliari spettacolare e dall’anima europea.

Oggi Canini ci aiuta a inquadrare meglio il prossimo Atalanta-Cagliari, per lui un match molto significativo (a Bergamo, dopotutto, ha anche fatto tutta la trafila nel settore giovanile).

Michele, che partita sarà quella tra orobici e isolani? Che Atalanta deve aspettarsi il Cagliari domenica al Gewiss Stadium?

“Il Cagliari viene da un ottimo pareggio, mentre l’Atalanta da una sconfitta a Firenze. Forse immeritata, ma pur sempre una sconfitta. I bergamaschi vorranno sicuramente riscattarsi. Le formazioni in questa fase del campionato sono ancora in rodaggio, devono trovare i giusti equilibri. Credo che verrà fuori una partita molto equilibrata, tra due squadre a mio parere molto buone. L’Atalanta ha magari qualcosa in più, ma la sfida è aperta e tutta da giocare.”

Quali sono i punti di forza e, viceversa, i difetti di un’Atalanta uscita in gran parte rinnovata dal mercato estivo?

“Gasp ha cambiato tanto, soprattutto nel reparto offensivo. Come dicevo prima, l’Atalanta è in fase di rodaggio. Sappiamo che le squadre di Gasperini spesso sono dei diesel: carburano alla distanza. Magari il tecnico di Grugliasco ha caricato molto durante la preparazione e, dunque, i nerazzurri devono ancora raggiungere la condizione migliore. E sappiamo anche che i sardi negli ultimi anni a Bergamo hanno spesso e volentieri trovato sia la prestazione che il risultato, disputando delle ottime gare.

I bergamaschi quando attaccano in massa fanno paura, ma in questo periodo qualcosa dietro concedono. Gli uomini di Ranieri dovranno essere bravi a capitalizzare le occasioni – magari non tantissime – che gli capiteranno. La fase difensiva dell’Atalanta potrebbe essere il tallone d’Achille dei lombardi: Gasperini cura e studia tantissimo la fase offensiva, mentre a livello difensivo la sua squadra, se non è messa bene in campo, a volte soffre gli attacchi avversari e lascia qualche spazio di troppo. Su questo punto debole deve battere il Cagliari.

D’altra parte, quando l’Atalanta è in giornata è durissima giocarci contro: se alza i ritmi e le gambe dei suoi giocatori girano al massimo può diventare devastante. È vero che il parco attaccanti non è così affollato come qualche anno fa, ma in compenso Gasperini ha trovato idee e soluzioni coi centrocampisti, che vanno spesso in gol e si inseriscono con grande efficacia. Al Cagliari servirà fare una partita solida, attenta, accorta e tatticamente intelligente. E, come dicevo, sfruttare al massimo le chance che avrà.”

Parliamo del Cagliari. I sardi, tralasciando la partita per lunghi tratti a senso unico con l’Inter, hanno messo in cascina due punti in tre sfide più o meno alla loro portata. Che impressione le hanno fatto e qual è, a suo avviso, la loro condizione attuale dal punto di vista fisico e mentale?

“Credo che si debbano aspettare ancora cinque-sei partite per dare i primi giudizi. Il Cagliari è in costruzione, dopo la promozione ottenuta l’anno scorso dalla serie B. Ha fatto finora solo due punti, ma è reduce da prestazioni indubbiamente positive. Poi è vero che ha affrontato avversari potenzialmente alla portata, ma non dimentichiamoci che Torino e Udinese, come lo stesso Bologna, militano in serie A da tanti anni consecutivi. I punti conquistati contro queste compagini sono preziosi e importanti.

Ora come ora, più passa il tempo e passano le giornate di campionato e più la squadra sarda entra in condizione. Inoltre il gruppo dovrà essere bravo a non perdere quell’entusiasmo che lo contraddistingue dalla cavalcata della passata stagione. Vincere, magari anche giocando male, aiuta a tenere alto il morale e a creare i presupposti per un rendimento sempre più brillante. Del resto, adesso non ha senso guardare la classifica: conta il potenziale della squadra più che la posizione in graduatoria dopo quattro giornate.”

La sensazione fin qui maturata è quella di un Cagliari più solido e affidabile nel pacchetto arretrato che incisivo e pungente in attacco: solo un gol segnato in quattro partite.

“In difesa in effetti stanno facendo bene. Possono migliorare, limitando i dettagli, ma fin qui si sono disimpegnati egregiamente. A livello offensivo devono ancora trovare la quadra. Verrà tutto più facile quando ci sarà anche la condizione fisica a supportarli e quando gli attaccanti troveranno il giusto feeling col gol. Le vittorie - magari un filotto di tre o quattro successi consecutivi, ottenuti non importa come - aiuteranno la squadra ad assumere un atteggiamento più coraggioso e aggressivo, e il resto verrà da sé. Il risultato positivo porta a scendere in campo mentalmente più liberi e, di conseguenza, a giocare meglio. Nel calcio l’aspetto mentale conta tanto.”

Giochino antipatico, che potrebbe inimicarle i tifosi bergamaschi o quelli cagliaritani: in definitiva, chi vince domenica?

“Io sento dentro di me che il Cagliari può fare il colpaccio. È dura fare pronostici, ma a mio avviso i sardi possono portare a casa l’intera posta.”