UN MIRTO CON... EMILIANO MELIS: "Col Verona sarà decisivo l'approccio: bisognerà attaccare subito i gialloblù, farsi trascinare dal pubblico e, possibilmente, andare in vantaggio. Perché gli scaligeri vorranno fare la partita della vita..."
L’ex fantasista del Cagliari Emiliano Melis, a poche ore dallo scontro diretto tra i rossoblù di Davide Nicola e il Verona di Paolo Zanetti, fotografa il momento delle due compagini che stasera, all’Unipol Domus, si contenderanno - nonostante il campionato non sia ancora giunto al giro di boa - una piccola fetta di salvezza.
Emiliano, il Cagliari viene dal buon punto ottenuto a Marassi col Genoa e dal pirotecnico pareggio interno contro il Milan. Qual è, a suo avviso, lo stato di salute della formazione isolana?
“La condizione psico-fisica della squadra dovrebbe essere ottima. Il pareggio col Milan, giunto dopo il successo roboante dei rossoneri col Real Madrid, ha dato una bella botta d’autostima. Ed è stato seguito dal 2-2 di Marassi, che è un campo sempre molto complicato - con una tifoseria infuocata - per chi va ad affrontare il Genoa. In più il Grifone aveva anche cambiato allenatore. In definitiva, tra Milan e Genoa sono arrivati due punti preziosi. Ma la gara col Verona sarà ancora più difficile: si tratta di uno scontro diretto con un avversario che ha appena preso cinque gol dall’Inter e che è stato in ritiro per una settimana intera. Insomma, per il Cagliari sarà una partitaccia. Gli scaligeri probabilmente faranno la partita della vita, perché devono tirarsi fuori dalle sabbie mobili. Luperto e compagni però avranno dalla loro il supporto del pubblico che, lo sappiamo, a Cagliari è un grande valore aggiunto.
Proprio per questi motivi credo che i rossoblù debbano subito partire forte, attaccare il Verona e mettere le cose bene in chiaro. Se vorranno e sapranno farlo, ci saranno buone chance di centrare i tre punti.”
Che tipo di insidie potrà portare al Cagliari un Verona ferito ma che, sul piano del gioco, sembra sempre vivo e tutt’altro che derelitto?
“Io credo che il rischio più grande, per il Cagliari, risieda nell’approccio. Il pericolo è quello di prendere sottogamba i veneti. Paradossalmente, dal punto di vista psicologico, è più difficile questa partita di quella col Milan. E poi tutti si aspettano che domani i sardi, come si suol dire, prendano in mano le redini del gioco. Per farlo, ovviamente, ci vuole molta qualità. E talvolta, da questo punto di vista, l’undici di Nicola ha faticato un po’. I sardi sono più una squadra da ripartenze.
Come dicevo, l’approccio farà la differenza. Dovremo cercare di farci trascinare dal pubblico e mettere immediatamente il Verona alle corde. Se gli scaligeri dovessero prendere gol in avvio di gara rivedrebbero i fantasmi delle ultime sfide che hanno perso di schianto…”
Quale potrebbe essere la chiave tattica del match dell’Unipol Domus? Lei vede meglio un Cagliari con il trequartista dietro all’unico attaccante o con il fantasista schierato alle spalle di due punte?
“Non saprei quale possa essere il modulo ideale. Di sicuro la squadra, rispetto al passato, sta riuscendo ad attaccare di più e con più uomini. Direi che l’importante, in senso assoluto, è mettere qualità in campo con giocatori, ad esempio, come Gaetano e Viola. Che ci siano una o due punte cambia relativamente poco: conta la voglia di attaccare con tanti uomini e di valorizzare, dalla cintola in su, gli elementi di spessore tecnico.”