Sanna: "Cagliari, la squadra è apparsa stanca. Oggi non c'è stata la reazione"

Sanna: "Cagliari, la squadra è apparsa stanca. Oggi non c'è stata la reazione"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
Ieri alle 21:15News
di Paola Pascalis

Vittorio Sanna ha commentato la sconfitta del Cagliari al Dall’Ara nel consueto ‘Commento a Caldo’: “Primo tempo che sembrava essere il primo tempo giusto, con una squadra determinata, aggressiva, capace di ridurre gli spazi al gioco avversario. Nel secondo tempo, dopo essere stata raggiunta e superata, la squadra opaca era pallida, sembrava stanca rispetto agli avversari, esattamente come era stata definita la squadra di Torino. Due facce diverse dello stesso Cagliari e, secondo me, una cosa in comune è quella di non avere la rabbia dentro di fronte all'ingiustizia, e di non saper soffrire e reagire all'ingiustizia che magari si sta materializzando e che può essere un'ingiustizia tecnica, se per caso stai perdendo per degli episodi che potevi evitare oppure un'ingiustizia legata al comportamento degli altri, che ti porta a doverci mettere qualcosa in più per riuscire a giocare la partita. Tutto questo è successo nel secondo tempo: un rigore preso per effetto di un minimo contatto, e anche in questo caso quasi tutti rassegnati a quello che poi è stato deciso, e poi un atteggiamento non votato a riprendersi quello che è stato depauperato con quell'episodio, ma addirittura una rilassatezza totale con degli errori di carattere individuale e collettivo. Uno su tutti, da brutto e incapace ex difensore, è una caratteristica che noto spesso nel Cagliari: si guarda il pallone e quando si sta difendendo si perde d'occhio l'avversario e non ci si sincera della sua posizione per avere un posizionamento che possa permettere di neutralizzare la squadra avversaria.

Tutti a guardare il pallone, come successo in occasione del secondo gol di Orsolini. Oggi non c’è stata la reazione del Cagliari, anche per effetto di un atteggiamento arbitrale votato a fischiare qualsiasi minimo contatto da una parte e un po’ meno dall'altra, ma senza che ci fosse quel mordente che poteva farti capire insomma che tu ci tenevi a ottenere qualcosa in più. Una squadra che è apparsa stanca, incapace di aggredire, incapace di puntare l'avversario quando era necessario superarlo, capace solamente di perdere palloni e gonfi che ti portavano a rischiare il peggio e non a cercare di essere tu protagonista della partita. Quando si parla di atteggiamento molte volte parliamo di qualcosa che non è misurabile in termini tecnici e tattici, ma l'atteggiamento è importante perché è quello che ti permette di arrivare prima sul pallone. Molte volte la sconfitta la accettiamo nel momento in cui ti sembra di aver speso tutto e non ci sei riuscito: ecco non c'è la sensazione di aver fatto tutto per bene".