Como, Fabregas: “Sogniamo in grande ma continuiamo a lavorare con umiltà”

Dopo la vittoria per 2-1 contro il Napoli di Antonio Conte, Cesc Fabregas, allenatore dei lariani, ha parlato ai microfoni di Dazn.
Queste le sue parole:
Questa è la vittoria delle tue idee e del progetto Como. Minuto 72, togli un centrocampista e metti un attaccante. 5 minuti dopo vinci la gara.
“Siamo una squadra che prova ad essere offensiva. Sentivo che nel secondo tempo eravamo in un momento della gara dove l’entusiasmo dei tifosi era forte e ho voluto provare ad andare a vincerla”.
Sembra una squadra migliorata anche nella gestione dei momenti, più matura, non trova?
“Se vediamo le ultime due gare ti dico si, ma non è sufficiente. Si deve dare continuità, più di questo voglio personalità. Noi dobbiamo giocare in un certo modo e questo è quello che mi è piaciuto dei miei ragazzi. Sono molto contento perché non è solo la vittoria ma è anche l’atteggiamento dei miei ragazzi. Siamo solo all’inizio, c’è tanto da migliorare”.
Cosa non ti è piaciuto nel primo tempo? E cosa hai detto a fine gara ai tuoi ragazzi?
“Dobbiamo ricordare che abbiamo giocato contro una grande squadra e contro un allenatore incredibile che mi ha fatto fare tanti cambi durante la gara. Mi ha dato tantissimo Antonio e devo ringraziarlo. Per il fine gara ho detto ai miei che questa partita può essere uno sliding doors importante e che questo momento non deve essere vanificato nel prossimo futuro”.
Una battuta al volo su Diao?
“Non bisogna essere fenomeni del calcio per vedere le caratteristiche di Diao. E parlo di personalità. Alla sua età ha tanto coraggio e quando sbaglia continua a giocare, sempre. Questo è l’aspetto più importante di tutti che gli farà fare un salto incredibile. Ho tanta fiducia in tutti e sogno di vedere questi ragazzi giocare la Champions League. C’è tanto da fare e loro lo sanno ma devono continuare a lavorare tanto”.