UN MIRTO CON... STEFANO SORRENTINO: "Dopo Ranieri il Cagliari aveva bisogno di un uomo con la 'U' maiuscola. E Nicola è il nome giusto. Luperto darà qualità ed esperienza, Zortea può fare il quinto a tutta fascia"
Stefano Sorrentino, ex portiere – tra le altre – di Chievo Verona e Palermo, autentico spauracchio degli attaccanti cagliaritani (ai quali era solito chiudere puntualmente la porta in faccia), oggi passa ai raggi X il mercato dei rossoblù di Davide Nicola. E il suo è un giudizio tutto sommato positivo, a partire proprio dalla scelta del tecnico piemontese come successore di Claudio Ranieri.
Stefano, che contributo potranno dare i volti nuovi appena sbarcati in Sardegna, a partire da Piccoli, Zortea, Adopo e Luperto?
“Luperto era il capitano dell’Empoli e conosce perfettamente Davide Nicola: la sua esperienza, che in serie A serve sempre, potrà tornare utilissima al Cagliari. Zortea ultimamente ha girato diverse piazze, tra i vari prestiti che l’hanno riguardato, e finalmente si è stabilito definitivamente in Sardegna, dove potrà esprimere appieno tutto il suo potenziale. Adopo e Piccoli li conosco un po’ meno, ma direi che in generale la società sta puntando su giocatori che, pur non vantando il ‘grande nome’ che incendia la piazza, rappresentino già delle discrete certezze. I dirigenti stanno lavorando di concerto con l’allenatore, che sta guidando le operazioni di mercato. A proposito del tecnico: dopo Ranieri non era facile trovare un degno sostituto, e credo che il Cagliari abbia pescato uno dei profili migliori presenti sulla piazza.”
Qual è, a suo avviso, il ruolo in cui Zortea rende meglio? È più un esterno basso o un esterno alto?
“Dipende tutto dall’abito tattico che Nicola intende ritagliare su misura per il Cagliari. Se, come sembrerebbe dai primi allenamenti, l’orientamento è quello di schierare la squadra – almeno in partenza – con un 3-5-2, allora Zortea sarebbe a tutti gli effetti un ‘quinto’. Dunque dovrebbe farsi tutta la fascia: difendere e attaccare.”
Torniamo a Davide Nicola: lei dunque lo stima particolarmente e lo ritiene l’uomo adatto a raccogliere il testimone da Claudio Ranieri sulla panchina rossoblù?
“Non ho mai avuto la fortuna di essere allenato da lui, ma penso che il suo curriculum, oggi come oggi, parli da sé. È certamente un tecnico poco sponsorizzato, ma tra gli allenatori abitualmente coinvolti nella lotta salvezza è sempre risultato il migliore, centrando puntualmente l’obiettivo anche in situazioni molto ma molto complicate. Per non dire compromesse.”
In più quest’anno potrà plasmare il gruppo, costruendo una chiara identità tattica e caratteriale, già dalla preparazione estiva, lui che è abituato a subentrare e a cambiare il volto della squadra a stagione in corso.
“Certamente. Ogni stagione fa storia a sé, ma le sue qualità umane sicuramente lo aiuteranno in questa nuova e stimolante esperienza. A mio parere lui è un allenatore che può ambire anche a formazioni di caratura superiore, però il Cagliari dopo Ranieri aveva davvero bisogno di un uomo di un certo spessore. Di un uomo con la ‘U’ maiuscola. E Nicola, in questo senso, è senz’altro il nome giusto.”