UN MIRTO CON... ROBERTO CANESTRARI: "La partenza è stata ad handicap, ma adesso il Cagliari ha imboccato la strada giusta. Per la gara col Toro sono fiducioso: senza Zapata i granata perdono gran parte del loro potenziale offensivo"
In due anni, dal 1978 al 1980, ha collezionato 54 presenze e 3 gol con la maglia del Cagliari.
Roberto Canestrari, ex difensore roccioso e assai difficile da superare, commenta l’attuale momento della formazione isolana, sottolineando che a suo avviso il peggio è passato e che l’undici di Nicola, dopo i 4 punti conquistati nelle ultime due trasferte consecutive, ha imboccato la strada giusta.
Roberto, che impressione le ha fatto il Cagliari nelle prime sette giornate di campionato?
“Diciamo che non è stato protagonista di una buona partenza. Ma andava messo in conto che l’avvio sarebbe stato in salita, con l’arrivo di un nuovo tecnico e anche di diversi nuovi giocatori. Il problema è che poi, specie a questi livelli, quando le cose non vanno bene cominciano a moltiplicarsi i mugugni e i malumori, che inquinano pericolosamente l’ambiente.
Poi però nelle ultime gare è arrivata la svolta, sia in termini di prestazioni che dal punto di vista dei risultati. Il Cagliari ha disputato delle ottime partite fuori casa e adesso, a mio avviso, è una squadra in piena fiducia. Ed è tornato il sereno anche tra i tifosi: avevo letto, nelle settimane scorse, che c’era un po’ di malcontento in giro. Avere il pubblico a favore, specie a Cagliari, fa tutta la differenza del mondo. Diro di più: in Sardegna i tifosi sono una componente indispensabile per la squadra. Avere la propria gente contro, per i giocatori, è un problema enorme.
Ad ogni modo, dopo la partenza ad handicap sono più che fiducioso circa l’immediato futuro.”
A suo avviso quali sono i principali punti di forza – e, per contro, di debolezza – della compagine sarda?
“Non mi addentro in valutazioni tecniche approfondite, perché onestamente non ho seguito il Cagliari così attentamente nelle singole partite da poter formulare questo genere di giudizi. Per quello che mi è sembrato da ciò che ho visto, direi che la forza principale è quella del gruppo.”
Il prossimo impegno è in programma all’Unipol Domus contro il Torino. Un avversario ostico, che però non potrà contare su Zapata, il suo centravanti principe.
“Il Torino, nonostante la contestazione dei tifosi a inizio stagione, è partito in quarta e ha inanellato una serie di risultati straordinari. Contro tutto e contro tutti. Ma il Cagliari, in questo momento, se la può giocare con chiunque. Il Toro, per mentalità, è sempre un avversario rognoso e scorbutico. Però, come diceva lei, l’assenza di Zapata inciderà pesantemente: il colombiano è fondamentale nell’economia del gioco dei granata. Tolto lui, il potenziale offensivo della squadra di Vanoli cala drasticamente.
Come dicevo prima, sono fiducioso anche in vista di questa partita. I rossoblù, a mio parere, hanno intrapreso la strada giusta. Non sarà facile arrivare al traguardo, perché oggi in serie A di squadre materasso non ne vedo proprio. Ma possiamo dire che, a differenza delle primissime partite, il Cagliari adesso c’è.”