UN MIRTO CON... NINNI CORDA: "Giulini e Bonato stanno lavorando bene: hanno bandito le spese folli. Cristian Totti all'Olbia è una scommessa che poggia su basi solide: il ragazzo è bravo e centrato. Antonio Conte a Napoli si esalterà"
Ninni Corda, dirigente dell’Olbia, promuove il mercato fin qui condotto dal Cagliari del presidente Tommaso Giulini e auspica un consolidamento della partnership tra il suo club e la società rossoblù.
Ninni, come sta operando il Cagliari sul mercato nel tentativo di allestire una rosa più competitiva per la prossima stagione?
“Intanto mi lasci dire che mi auguro permangano i rapporti di fattiva collaborazione tra l’Olbia e il Cagliari. Naturalmente erano stati intessuti quando il presidente era Marino, peraltro tuttora figura di spicco nella nostra società. A prescindere da questo, io personalmente ho sempre avuto un rapporto privilegiato con Giulini. Sul mercato il Cagliari sta agendo bene: ha bandito le spese folli e inoltre ha ingaggiato un grande allenatore come Davide Nicola, al quale spetterà il non facile compito di succedere a un gigante del calibro di Claudio Ranieri. In generale mi sembra che Giulini e Bonato abbiano le idee chiare e stiano facendo un buon lavoro.”
La sensazione è che manchi ancora almeno un colpo in attacco, a prescindere dalla permanenza o meno in rossoblù di Gianluca Lapadula.
“Questo è vero, ma c’è anche da dire che il mercato ultimamente è un po’ cambiato. Si gioca a Ferragosto e la sessione di calciomercato termina a fine mese. Ad ogni modo i dirigenti rossoblù hanno grande competenza ed esperienza, e sono sicuro che sapranno trovare il momento opportuno per ingaggiare l’attaccante giusto.”
Venendo all’Olbia, il colpo-Cristian Totti ha destato un certo scalpore. Se buon sangue non mente si è trattato di un ottimo affare. Naturalmente il ragazzo avrà bisogno di crescere tanto…
“Assolutamente. Dovrà maturare, ma è un ragazzo molto sensibile e con la testa sulle spalle. Deve rimanere sereno e tranquillo; soprattutto non deve farsi schiacciare dalla pressione che gli deriva dal fatto di chiamarsi Totti. Tecnicamente ha ottime qualità: è una mezzala dal piede educato e delicato. Caratterialmente dovrà crescere, e tutti noi – dalla società allo staff tecnico – ci adopereremo per metterlo a suo agio. D’altronde il tecnico Amelia, che lo conosce anche meglio di me, saprà certamente valorizzarlo.”
Ninni, lei conosce personalmente Antonio Conte. A suo avviso il matrimonio col Napoli porterà i frutti sperati?
“Antonio è fatto su misura per una realtà come quella di Napoli e, in generale, per il calcio italiano. Il nostro movimento, mi passi il termine, si sta un po’ ammosciando: ha bisogno di figure sanguigne e dalla forte personalità. Di allenatori che facciano lavorare sodo i calciatori e che gli facciano capire che non è tutto rose e fiori. Quando sono in campo i giocatori devono sputare sangue e dare tutto quello che hanno. Da questo punto di vista Conte è il numero uno, e sono convinto che in una piazza come Napoli si esalterà. I partenopei contenderanno lo scudetto all’Inter e alla Juventus. Quanto allo stile di gioco di Antonio, a volte messo in discussione da certi addetti ai lavori, io credo che noi italiani dobbiamo continuare a fare gli italiani. Se ci mettiamo a scimmiottare gli spagnoli e gli argentini facciamo solo figuracce come quella rimediata agli scorsi Europei contro la Svizzera. Pensiamo a valorizzare il nostro gioco e la nostra identità, scommettendo su allenatori come Antonio Conte.”