UN MIRTO CON... GIUSEPPE TOMASINI: "A Torino con la Juve ho visto un ottimo Cagliari. Ha giocato senza timore reverenziale contro un avversario che lotta per lo scudetto. Se manterremo questo atteggiamento ci salveremo senz'altro"
Anche Giuseppe Tomasini, grande saggio e storico libero del Cagliari Campione d’Italia, promuove i rossoblù di Davide Nicola dopo il prezioso punto strappato all’Allianz Stadium di Torino. E afferma sottovoce, “perché dirlo a voce troppo alta potrebbe portare sfortuna”, che l’undici isolano, se andrà avanti di questo passo, riuscirà certamente a centrare la salvezza.
Giuseppe, anche il suo grande Cagliari pareggiò a Torino contro la Juventus nel 1970. Certo, quella partita leggendaria aveva un peso specifico ben diverso per via di ciò che c’era in gioco, ma tornare indenni dal feudo bianconero è sempre motivo di soddisfazione.
“Quelle contro la Juve sono sempre state partite, mi passi il termine, cazzute. Il mio Cagliari era forte, ma loro erano la squadra più vincente e più prestigiosa d’Italia. Venendo all’attualità, domenica scorsa abbiamo fatto veramente un’ottima partita: una prestazione brillante e molto incoraggiante in vista del futuro. Merito anche dell’allenatore, naturalmente. Io credo che se la squadra, che avrà acquisito fiducia e autostima dopo il punto portato via allo Stadium, riproporrà questo tipo di performance in futuro anche quest’anno la sfangheremo.”
A Torino nel primo tempo il Cagliari ha sofferto, ma ha cercato di ribattere colpo su colpo. Nella ripresa la Juve ha sfiorato un paio di volte il 2-0, ma i rossoblù hanno avuto il merito di stringere i denti e di restare in partita.
“Assolutamente. Poi quando giochi contro questi avversari spesso ti fai condizionare da un certo timore reverenziale che ti assale e ti paralizza. Il Cagliari no. Il Cagliari ha giocato e ha espresso il suo calcio come avrebbe potuto fare contro qualsiasi altra squadra. Nicola sta facendo un buonissimo lavoro, e ha messo su una discreta compagine. Io credo che ci salveremo… beh, dire con certezza che ci salveremo potrebbe portare male. Diciamo che faremo un buon campionato, dai.”
La prossima sfida, in programma all’Unipol Domus, sarà contro il Torino. I granata non potranno contare sul loro centravanti-totem Zapata, ma restano un avversario organizzato e temibile in tutti i reparti.
“Il Torino è sempre stato una squadra grintosa, combattiva e difficile da battere. Però noi stiamo attraversando un buon periodo di forma, quindi sono piuttosto fiducioso. Di certo se viaggeremo sulle ali dell’entusiasmo dopo l’1-1 con la Juve, e se metteremo in campo l’energia positiva che quella partita ci ha dato, daremo parecchio filo da torcere ai granata.”
Ultimamente Nicola è passato alla difesa a quattro, dopo aver a lungo applicato il modulo con tre difensori. Che differenza c’è tra le due impostazioni difensive?
“Giocando a quattro hai più copertura, mentre a tre ne hai meno e perciò devi essere più veloce. Nicola avrà optato per questo cambiamento in ragione delle caratteristiche dei giocatori. A me questo allenatore piace, anche quando corregge l’assetto tattico della squadra operando delle sostituzioni nei secondi tempi. È uno che il calcio lo conosce bene.”