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UN MIRTO CON... GIANPIERO PIOVANI: "Il Cagliari poteva fare di più nelle prime tre giornate, ma è una squadra rinnovata e con un nuovo allenatore. Il gioco di Nicola è diverso da quello di Ranieri: ai calciatori serve del tempo per assimilarlo"

UN MIRTO CON... GIANPIERO PIOVANI: "Il Cagliari poteva fare di più nelle prime tre giornate, ma è una squadra rinnovata e con un nuovo allenatore. Il gioco di Nicola è diverso da quello di Ranieri: ai calciatori serve del tempo per assimilarlo"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 4 settembre 2024, 00:01Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Una sola stagione vissuta a Cagliari, ma a tutta birra e da grande protagonista. Contribuendo alla brillante risalita della formazione isolana dall’inferno della serie C al purgatorio della cadetteria.

Gianpiero Piovani, seconda punta mobile e dinamica dotata di ottimi fondamentali e di grande corsa e resistenza fisica, non ha mai dimenticato quella splendida annata – campionato 1988-’89 – trascorsa in Sardegna. E, dopo tanti anni, continua a fare il tifo per il “suo” Cagliari. Anche oggi che allena l’Inter Women, dopo una lunga e fruttifera esperienza sulla panchina del Sassuolo femminile.

Gianpiero, che bilancio – ovviamente provvisorio – possiamo azzardare dopo le prime tre giornate di campionato, che hanno visto i rossoblù conquistare due punti contro Roma e Como?

“Credo che si potesse fare qualcosa di più, ma bisogna considerare che la squadra rispetto all’anno scorso è cambiata in diversi suoi interpreti e, soprattutto, è arrivato un nuovo allenatore. Nicola propone un calcio piuttosto diverso da quello del suo predecessore Claudio Ranieri, dunque ci vuole del tempo affinché i giocatori possano assimilare i concetti che lui sta cercando di inculcargli. Solo con il passare dei mesi sarà possibile comprendere il reale valore di questa squadra.”

La sensazione è che manchi qualcosa dalla cintola in su, sia nei rifornimenti alle punte che nella finalizzazione. Rispetto all’anno scorso l’unico nuovo attaccante è Piccoli, che si sta disimpegnando bene ma che, nel corso della sua seppur breve carriera, non si è mai contraddistinto per le sue doti da bomber.

“Sì, su questo punto sono abbastanza d’accordo. Probabilmente al Cagliari servirebbe un finalizzatore chirurgico, uno di quei cannonieri da 12-15 gol stagionali. Anche se va ricordato che gli attaccanti attuali sono quelli che hanno salvato l’undici di Ranieri nella passata stagione. In più io ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Davide Nicola in occasione dei vari corsi che ho svolto a Coverciano: è un bravissimo ragazzo e un tecnico con la giusta competenza ed esperienza per aiutare le punte rossoblù a rendere al meglio. Detto questo, ci sta che il Cagliari vada un po’ riorganizzato e, auspicabilmente, potenziato in vari reparti.”

Proiettiamoci alla prossima gara, prevista tra undici giorni contro il Napoli all’Unipol Domus. Un impegno decisamente ostico al cospetto di una squadra che, dopo l’avvio-shock in campionato culminato nella sonante sconfitta rimediata a Verona, ha mostrato evidenti segni di miglioramento.

“I rossoblù affronteranno un avversario che giocherà col coltello tra i denti, anche perché guidato da un allenatore estremamente carismatico come Antonio Conte. A livello di prestazioni il Napoli non ha granché convinto, anche se sul piano dei risultati – escludendo la batosta subita nella prima giornata contro l’Hellas – non è andato male. Inutile dire che il Cagliari dovrà prestare la massima attenzione soprattutto in fase difensiva, anche perché i partenopei potranno contare su un grande valore aggiunto che risponde al nome di Romelu Lukaku.”