UN MIRTO CON... CRISTIAN BUCCHI: "Tutti i nuovi acquisti del Cagliari hanno grande fisicità . Piccoli mi piace moltissimo: ha bisogno di giocare per trovare continuità . Adopo può fare tutti i ruoli del centrocampo, Felici è un esterno puro"
Da calciatore ha vissuto una parentesi a Cagliari nella stagione 2003-2004, marcando una rete in dieci presenze. Prima e dopo ha girato l’Italia, portando il gol a spasso per lo Stivale. Anche da allenatore ha avuto una carriera raminga: l’ultima esperienza è stata quella sulla panchina dell’Ascoli.
Cristian Bucchi, ex attaccante opportunista e rapace, vero condor dell’area di rigore, prova a fare le carte al rinnovato Cagliari di Davide Nicola, sottolineando come gli ultimi acquisti abbiano portato “qualità e, soprattutto, fisicità al servizio della squadra”.
Cristian, che opinione ha dei nuovi innesti del Cagliari Zortea, Adopo, Piccoli, Luperto e Felici?
“Intanto direi che sono tutti giocatori di struttura, di grande fisicità. La società ha puntato sui chili e sui centimetri dei nuovi arrivati. Zortea ha giocato da terzino e anche da quinto: ha gamba e dinamismo, e copre benissimo tutta la fascia. Sta anche trovando la giusta continuità di rendimento. Piccoli personalmente mi piace tantissimo: deve giocare stabilmente e riuscire a disputare quelle trenta-trentacinque partite a stagione che, fin qui, non gli sono ancora state concesse. È vero che l’anno scorso a Lecce ha accumulato parecchie presenze, ma per lo più da subentrante. Un attaccante come lui ha bisogno di essere impiegato con regolarità. Peraltro ogni volta che gli è stata data fiducia si è ben disimpegnato. Ovviamente deve ancora raggiungere l’apice della sua carriera: per fare ciò gli serve, per l’appunto, quella continuità che credo il Cagliari gli possa garantire.”
Adopo è un elemento tutto da scoprire. Lei come lo inquadra tatticamente? È in primis un centrocampista di quantità o di qualità?
“Innanzitutto molto dipenderà da come deciderà di giocare e di impostare la squadra mister Nicola. Adopo per me potenzialmente può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo: può fare il playmaker, la mezzala o il mediano nel caso in cui il tecnico scelga di giocare a due. Proprio grazie a questa sua naturale duttilità, fondamentale nel calcio moderno, potrà dare una grande mano al nuovo Cagliari.”
Lei conosce bene Felici, proveniente dalla Feralpisalò. Come lo presenterebbe al pubblico cagliaritano?
“Felici è un ragazzo che fin qui ha fatto un buon percorso: la giusta e doverosa gavetta. Ha uno strappo incredibile e un’ottima struttura fisica. Sono convinto che anche lui troverà il suo spazio nel corso della stagione.”
Per le sue caratteristiche tecnico-atletiche potrebbe candidarsi a ricoprire, in certe occasioni, il ruolo occupato nelle precedenti stagioni da Nahitan Nandez?
“Nandez per me è più una mezzala, anche se poi negli ultimi anni, per esigenze contingenti, ha fatto anche l’esterno di centrocampo e il quinto con buoni risultati. Felici è un esterno puro: se giochi col 3-5-2 può fare il quinto – come accadeva alla Feralpisalò – mentre in un 4-4-2 lo vedo esterno d’attacco, così come in un 4-3-3. È un giocatore molto fisico, dotato di un grande allungo e di una notevole corsa. Forse dal punto di vista tecnico non ha lo spunto e l’estro di un Luvumbo, tanto per capirci: l’angolano, infatti, è capace di dribblare anche sul breve. Io tenderei a far partire Felici un po’ più da lontano, per sfruttarne lo scatto in profondità.”