UN MIRTO CON... ANDREA PISANU: "Cagliari, mancano il cinismo sotto porta e la concentrazione in difesa per novanta minuti. Ma la squadra combatte ed è messa bene in campo. Con l'Empoli a centrocampo punterei sul tandem Marin-Deiola"
Ex baby-prodigio rossoblù (esordì con la maglia del Cagliari, la squadra della sua città, ad appena 16 anni in casa della Juventus), Andrea Pisanu fa il punto sul rendimento zoppicante dell’undici di Davide Nicola, che in quattro partite di campionato – di cui tre in casa – ha collezionato appena due punti.
Andrea, il passivo rimediato col Napoli è parso francamente sproporzionato rispetto a quanto mostrato in campo dalle due squadre.
“Concordo in pieno. Risultato decisamente bugiardo. Il Cagliari per lunghi tratti ha tenuto testa al Napoli e ha interpretato bene la partita. Alla fine è venuta fuori la qualità superiore dei partenopei, ma lo spirito messo in campo dai rossoblù era quello giusto. E soprattutto si è vista chiaramente l’impronta di Davide Nicola, che stimo tantissimo in primis come uomo e poi anche come allenatore: la squadra non è mai passiva, combatte su ogni pallone e non si dà per vinta. Poi è chiaro che, nel calcio, la qualità tecnica superiore paga quasi sempre. Specie se condita dalla stessa grinta e determinazione che ci mettono le squadre tecnicamente meno dotate.”
Allargando l’analisi alle altre tre gare stagionali – quelle contro Roma, Como e Lecce – a suo avviso cosa ha funzionato bene nel Cagliari e cosa invece dovrebbe preoccupare Davide Nicola?
“A mio parere è mancato un pizzico di cinismo all’interno dell’area di rigore. Una squadra come il Cagliari deve sapere che, per forza di cose, non potrà costruire dieci palle-gol a partita: ergo, quelle che riesce a creare deve concretizzarle. E poi occorre limitare al massimo le disattenzioni difensive. Per il resto, a livello di organizzazione tattica, di voglia e di cattiveria agonistica direi che ci siamo. Restano da limare questi due aspetti che ho menzionato, e che alla lunga in un campionato come la serie A possono fare la differenza.”
Venerdì a Cagliari arriva l’Empoli: una squadra pragmatica, ma che sa anche esprimere un calcio piacevole tanto in casa quanto in trasferta. Tra l’altro i toscani sono ancora imbattuti.
“L’Empoli, assieme all’Udinese, è la vera rivelazione del campionato. Ha fatto più punti di quelli che probabilmente lo stesso D’Aversa aveva preventivato. Sarà una gara da prendere con le pinze, anche perché i toscani stanno attraverso un ottimo periodo dal punto di vista psicologico: sono in piena fiducia e viaggiano sulle ali dell’entusiasmo. Ma quella di venerdì, nonostante tutto, resta una sfida alla portata del Cagliari. Ed è un match da portare a casa: bisogna iniziare a fare punti, e quelli conquistati con una diretta concorrente hanno un peso specifico molto più alto.”
Prati verosimilmente non sarà della partita. A centrocampo lei punterebbe nuovamente sul tandem Marin-Deiola o darebbe spazio dal primo minuto ad Adopo?
“Al netto del fatto che ovviamente non abbiamo la possibilità di seguire i giocatori durante gli allenamenti, credo che l’opzione Marin-Deiola potrebbe essere quella prescelta da Nicola. Il rumeno è un centrocampista al quale piace fare gioco e toccare tanti palloni, dettando i tempi alla squadra; mettergli di fianco un elemento che lo protegga e che gli copra le spalle, come appunto Deiola, può essere una soluzione. Uno che faccia il lavoro sporco, insomma. Posto che ovviamente il Cagliari, per tanti motivi, proverà a fare la partita e a tenere in mano il pallino del gioco. Forte anche della spinta indiavolata del pubblico rossoblù.”