Corsport - Donadoni rivela: "Il Cagliari mi ha cercato un paio di volte negli ultimi anni. Ho sognato la panchina del Milan e ho sperato in quella del Monza"

Corsport - Donadoni rivela: "Il Cagliari mi ha cercato un paio di volte negli ultimi anni. Ho sognato la panchina del Milan e ho sperato in quella del Monza"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 08:15Rassegna stampa
di Redazione TuttoCagliari

Intervistato da Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport, l'ex tecnico del Cagliari e della Nazionale, Roberto Donadoni, è stato interpellato sulla sua prolungata assenza dalle scene calcistiche: "«L’ultima esperienza in Italia è stata a Bologna. Poi in Cina, allo Shenzhen. L’ho preso che stava retrocedendo e ci siamo salvati. La stagione successiva, dopo pochi mesi ho litigato col direttore sportivo, lo stesso che era stato al Tianjin Quanjian con Cannavaro. Sintesi del soggetto fatta da Fabio: «Un delinquente». So che è finito in galera perché ha combinato altri disastri, insomma l’hanno blindato... Alla festa dei 125 anni del Milan, a inizio dicembre, ho incontrato il dottor Galliani. Lo chiamo ancora dottore? E come dovrei chiamarlo? Mi ha chiesto del Monza. A Nesta non stava girando bene. Saltato Nesta… Ha preso Bocchetti? Ho sperato che Monza fosse una possibilità. Mi è capitato spesso di pensare.... A cosa? A chi? A perché il Milan non cercasse anche me. Ci sono passati Leonardo, Inzaghi, Seedorf, Brocchi, Gattuso con l’altra gestione...

Galliani diceva che era Berlusconi… Cosa diceva Berlusconi? Una volta gliel’ho anche domandato. E lui? È Galliani che non ti vuole. Non sono mai entrato nelle scelte di persone alle quali sono legato, nonostante pensassi che sarebbe stata quella la mia destinazione ideale, la più naturale, quasi fi siologica. Negli ultimi anni si sono fatti vivi altri, anche il Cagliari un paio di volte, ma le trattative non si sono mai intavolate, a volte per scelta mia, altre per volontà dei club. Che hanno tutto il diritto di fare come vogliono. Non sono portato al compromesso? Non lo so, penso di essere sufficientemente intelligente e in grado di capire le esigenze di una società. E so accettare i buoni consigli. Amarezza nelle mie parole? La provo. Ma vivo ugualmente bene. Vedo tanti colleghi che attraverso mille peripezie riescono a dare continuità al loro lavoro... La verità è che non posso essere o mostrarmi diverso da quello che sono".