Vittorio Sanna: "Inter in pantofole, il Cagliari non ha fatto il possibile per provarci davvero. Cambio Coman-Luvumbo discutibile"

Vittorio Sanna: "Inter in pantofole, il Cagliari non ha fatto il possibile per provarci davvero. Cambio Coman-Luvumbo discutibile"TUTTOmercatoWEB.com
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di Vittorio Arba

Il giornalista Vittorio Sanna, ​​nel suo "Commento a caldo" per Galleria Progetti, ha analizzato il ko del Cagliari in casa dell'Inter. Si seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Talvolta le missioni impossibili finiscono per impedirti di utilizzare anche il possibile per realizzarti. Nell’ambito dello sport, le missioni impossibili esistono di nome, ma non sempre di fatto, perché puoi anche vincere partite contro pronostico se l’altra squadra ha la testa altrove, ha altri obiettivi, è un po’ distratta o non si esprime al massimo. L’Inter oggi ha vinto come da pronostico, ma ha vinto fin troppo facilmente, in pantofole. Non solo per la sua forza, ma anche per gli errori di chi avrebbe dovuto fare di più per rendere possibile una missione impossibile. Le scelte, in tutto questo, sono fondamentali: se parti già con una linea difensiva composta da giocatori lenti e macchinosi – vedi Palomino – rischi, soprattutto se lo affianchi a Mina. Rischi di offrire maggiori possibilità ad attaccanti già forti di loro, come Lautaro Martinez, oggi in coppia con Arnautovic: due giocatori abili. I due gol dell’Inter nel primo tempo, se li rivediamo insieme, appaiono facilitati dalla staticità dei difensori centrali, dalla mancanza di reattività, dall’assenza di un giocatore veloce e atleticamente capace di opporsi agli attaccanti. Sono sfuggiti troppo facilmente, arrivando a tu per tu con il portiere per realizzare il 2-0. Il Cagliari, secondo me, non stava nemmeno facendo male dalla cintola in su, come si diceva un tempo. L’occasione per segnare l’aveva avuta con Piccoli, riusciva a spingere, a portarsi con costanza nella metà campo avversaria, giocava il pallone – anche se raramente in modo incisivo – ma comunque sviluppava una certa idea di gioco. Nel secondo tempo è arrivata la rete del 2-1 grazie a un’azione costruita bene, soprattutto da Coman, bravo a tenere palla, smistare, trovare i compagni. È stato proprio lui a navigare sulla fascia, aspettare l’arrivo di Augello e servirgli un gran pallone per il cross, che Piccoli ha trasformato nel 2-1, riaprendo il match. A quel punto siamo stati anche un po’ sfortunati a non avere il tempo per rimediare: forse, mantenendo quel 2-1 più a lungo, ci sarebbe stata la possibilità di crederci davvero. Invece è arrivato il 3-1, e con esso la nostra convinzione si è spenta. I cambi successivi, invece di migliorare la spinta offensiva e alimentare la speranza nella missione impossibile, hanno gradualmente raffreddato l’entusiasmo.

L’uscita di Coman per Luvumbo, per me, è stata discutibile: non era certo lui il giocatore da togliere. Se proprio vuoi inserire Luvumbo come guastatore, non togli Coman. Sul 3-1, Luvumbo è un giocatore che trova più difficoltà con la difesa schierata. È irruente, istintivo, sfrutta la corsa, il contropiede, l’intuizione del momento. In questo senso, la sostituzione ha lasciato perplessi. Poi è stato tolto anche Zappa, per spostare Palomino in una zona dove, forse, poteva fare meno danni, ma così hai costretto Zortea ad abbassarsi, spegnendo di fatto la spinta sulla destra. Infine, fuori anche Piccoli, l’ultimo ad aver avuto un’occasione importante, con un colpo di testa parato da De Vrij e applaudito da Sommer. Era lucido, incisivo, capace di creare problemi nell’area avversaria. Al suo posto è entrato Pavoletti. E qui mi viene un pensiero, forse fuori luogo, forse solo una mia impressione: ho il sospetto che, talvolta, il nome di alcuni calciatori – Palomino, Pavoletti e altri – condizioni le scelte. Come se, per onorare la carriera o l’idea del giocatore che è stato, si sentisse l’obbligo di farli giocare. Invece, a mio giudizio, la filosofia dovrebbe essere diversa: il calciatore a fine carriera dovrebbe sapere che verrà chiamato solo se davvero necessario. E non lamentarsi se non viene impiegato, specialmente in partite come queste. Dovevamo tentare una missione impossibile. Forse, non abbiamo fatto tutto il possibile per provarci davvero".