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ESCLUSIVA TC - RAFFAELE PAOLINO: "Cagliari in crisi? Le colpe sono della società: da anni manca una programmazione, manca un progetto a lungo termine. E la rosa non è adeguata alla serie A, dalla difesa all'attacco"

ESCLUSIVA TC - RAFFAELE PAOLINO: "Cagliari in crisi? Le colpe sono della società: da anni manca una programmazione, manca un progetto a lungo termine. E la rosa non è adeguata alla serie A, dalla difesa all'attacco"
Oggi alle 15:22Primo piano
di Matteo Bordiga

Non usa mezzi termini Raffaele Paolino, ex attaccante del Cagliari ai tempi della prima epopea rossoblù di Claudio Ranieri. A suo giudizio mancano totalmente i presupposti affinché la formazione isolana possa ottenere dei buoni risultati in serie A: “Non c’è una società capace di programmare per tempo e non c’è un progetto di lungo corso: quest’anno la vedo davvero grigia”.

Raffaele, come si spiega una prestazione come quella fornita con l’Empoli? Venerdì scorso il Cagliari, in tutta franchezza, non pareva nemmeno una compagine di serie A…

“Io lo vado ripetendo da tempo: manca una società, manca una programmazione a lungo termine. Questi sono i frutti di quello che si è seminato negli ultimi anni, cambiando continuamente allenatore e giocatori. La situazione è questa, e devo dire che ora come ora il Cagliari lo vedo molto male. A mio parere le dimissioni di Ranieri la scorsa estate non furono legate a una scelta di vita del tecnico romano, ma proprio alla mancanza di programmazione della società e alla conseguente impossibilità di disputare un campionato un po’ più dignitoso.

Questa stagione è iniziata con appena due punti in cinque partite, che potrebbero diventare due in sette partite dopo i prossimi impegni esterni contro Parma e Juventus.”

Ciò che ha sconcertato contro l’Empoli è stata la totale mancanza di personalità, e soprattutto di gioco, messa in mostra dalla squadra. Il Cagliari è ricorso a costanti lanci lunghi dalle retrovie prevedibili e velleitari, saltando quasi sempre il centrocampo. Eppure Nicola è un tecnico che cerca di dare una precisa identità tecnico-tattica alle sue formazioni…

“Nicola si sarà semplicemente accorto di non avere i giocatori adatti a produrre un calcio fraseggiato – in particolare un play in grado di dettare i tempi ai compagni – e ha provato con questa tattica del lancio lungo in avanti, che però non ha portato alcun frutto. Tutte cose che io ripeto fin dall’estate. Dirò di più: i due punti fin qui rosicchiati il Cagliari li ha ottenuti per puro miracolo. E ribadisco: le colpe sono della società. Mettiamo caso che adesso Nicola perda le prossime due sfide: salterà anche lui? Si cambierà ancora? Diciamo le cose come stanno: la rosa non è all’altezza. Guardiamo anche solo alla composizione del reparto avanzato…”

Giulini, nelle sue ultime dichiarazioni, affermava di fare fatica a comprendere quali fossero gli errori commessi in estate. Ma, vedendo giocare il Cagliari, non pare piuttosto evidente che manchino qualità e proprietà di palleggio a centrocampo – il play titolare Prati non ha mai convinto fino in fondo, ma mi riferisco anche ad almeno una mezzala dai piedi buoni in grado di legare il gioco con gli attaccanti – e un attaccante di categoria capace di garantire 12-13 gol?

“Concordo in pieno. In attacco Pavoletti ha la sua età ed è già tanto quello che fa. Luvumbo segna pochi gol perché, a mio parere, è fondamentalmente un esterno. Piccoli, a meno che non ci stupisca da qui in avanti, non è un centravanti da 15 reti. Ma io tiro in ballo anche la difesa, che balla continuamente… Insomma, il Cagliari - in definitiva - è una squadra costruita male.”