Bevilacqua (Radio Firenze Viola) a TuttoCagliari: "Quella di lunedì gara fondamentale per entrambe. Temo l'rorgoglio di Ranieri"

Bevilacqua (Radio Firenze Viola) a TuttoCagliari: "Quella di lunedì gara fondamentale per entrambe. Temo l'rorgoglio di Ranieri"
venerdì 29 settembre 2023, 18:15Primo piano
di Giancarlo Cornacchia

A tre giorni dalla gara del Franchi tra Fiorentina e Cagliari, abbiamo sentito ai nostri microfoni la giornalista di Radio Firenze Viola, Chiara Bevilacqua:

C'è rammarico dopo il pareggio di Frosinone?

"Se si guarda solo al risultato e al passato più recente non ci si può certo lamentare di un punto portato a casa dal Benito Stirpe. A maggior ragione vista la forma attuale dell’avversario e i ritmi di questo avvio di stagione. Se si considera il campo, invece, allora qualche riflessione dal retrogusto amaro viene quasi spontanea. Nel primo tempo la Fiorentina è stata padrona del gioco e ha sprecato tante occasioni. Nel secondo tempo è tornata in campo stanca e con idee più confuse. Il Frosinone ha meritato di pareggiare, soprattutto per l’atteggiamento e il mordente che ha saputo proporre e mantenere fino al fischio finale".

Cosa è cambiato nella Viola rispetto allo scorso anno e quali sono i punti di forza?

"La squadra di quest’anno viene definita più forte rispetto a quella della stagione passata. Penso che solo il campo, alla lunga, potrà confermare o meno tale valutazione. Sicuramente è più funzionale al gioco proposto dal mister, in alcuni suoi interpreti che sono stati aggiunti nel mercato estivo. Mi riferisco soprattutto al regista, ruolo chiave per la manovra di Vincenzo Italiano. Sarà infatti determinante, a mio avviso, la resa di Arthur e/o Maxime Lopez per ritrovare quella identità che spesso è venuta a mancare l’anno scorso. Anche l’esperienza europea, seppure in una coppa di recente istituzione, possiamo considerarlo un valore aggiunto. I punti di forza, ad oggi, li trovo più nei singoli che nel gioco nel suo complesso. Perché quest’ultimo ancora deve ingranare e qualche avversario ne limita la sua espressione. Sicuramente l’intelligenza di Jack Bonaventura e la qualità di Nico Gonzalez rappresentano una grande risorsa".

Come vedi la sfida contro il Cagliari, e cosa dovrebbe temere la Fiorentina?

"La sfida con il Cagliari di lunedì al Franchi è fondamentale, anche se forse per ragioni diverse, per entrambe le formazioni. La classifica di questa prima parte di stagione evidenzia come alcune squadre debbano ancora trovare risposte convincenti dal campo in merito al lavoro svolto in estate, sul mercato ma anche in termini di preparazione. La Fiorentina ha bisogno di conferme tattiche oltre che di punti utili per mantenere un certo andamento. Il Cagliari ha bisogno invece di vincere per ritrovare fiducia. Ranieri ha modificato alcuni assetti a seconda della fase di gioco, contro il Milan, dimostrando di saper leggere bene l’avversario e di riuscire anche a contenerlo in fase di non possesso. Gli episodi e l’innegabile divario tecnico hanno portato ad una sconfitta ma si inizia ad intravedere un potenziale interessante. Sperando di non sfociare nella banalità credo che la Fiorentina debba temere prima di tutto se stessa. Il ragionamento non vuole certo togliere meriti agli avversari incontrati sino ad ora ma abbiamo spesso assistito ad autosabotaggi viola. Errori individuali o lettura sbagliate creano il contesto ideale per le ripartenze che spesso si rivelano fatali, calcisticamente parlando. Sono proprio le tante facce mostrate fino ad ora dalla squadra di Vincenzo Italiano a rendere complesso immaginare la sfida col Cagliari. Lasciando stare i singoli sarà l’orgoglio di Ranieri e i suoi uomini il vero avversario da affrontare".

Ranieri, un ex. Che ricordo ha Firenze di lui?

"Gli anni di Ranieri sulla panchina della Fiorentina non li ho vissuti direttamente, per ragioni anagrafiche ma anche considerando che sono nata e cresciuta a Milano. Come spesso accade però, sopratutto durante le lunghe trasferte in pullman, i racconti dei tifosi veterani permettono di conoscere più a fondo le vicende che han contribuito a formare la storia di un club. Ci si potrebbe limitare infatti a ricordare la vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana, oltre alla promozione in A l’anno del suo arrivo. Ma sarebbe riduttivo nei confronti di quanto mister Ranieri sia stato in grado di dare a Firenze. Che sia stato vincente infatti è innegabile. Per qualcuno, ai tempi, non era abbastanza “giochista”, per altri i suoi meriti derivavano soprattutto dalla qualità di un fuoriclasse come Gabriel Omar Batistuta. Firenze però, che tradizionalmente si divide su qualsiasi tematica per tenere fede ai Guelfi e ai Ghibellini, su una cosa si trova d’accordo: Claudio Ranieri è un uomo per bene. Prima ancora che un uomo di calcio con la c maiuscola".