Ranieri prepara le nove finali. Dalla sfida al Verona inizia il vero conto alla rovescia verso la salvezza. I big verso il rientro. Per l'ultimo mese il tecnico ha due assi nella manica
di Giuseppe Amisani
Fuori i secondi si direbbe nella boxe. Ma anche i deboli di cuore a giudicare dall’andamento del Cagliari di questa stagione. La sosta è arrivata forse nel momento più opportuno perché la sconfitta di Monza, maturata grazie alla prodezza di Maldini junior, avrebbe potuto sparigliare le carte di Claudio Ranieri. Le 2 vittorie consecutive, infatti, sembravano aver galvanizzato il gruppo, ma quasi a confermare che niente sarà semplice in questa stagione, lo stop in Brianza ha riportato tutti con i piedi per terra. Ci sarà da lottare. Lo ha ripetuto fino allo sfinimento il tecnico rossoblù dall’inizio del torneo. Perché la salvezza arriverà con unità di intenti e solo nelle battute finali del torneo. Ecco che allora rimettere a posto gambe e idee non è stata una seccatura. Come invece lo sarebbe stata se il Cagliari avesse vinto a Monza perché lo stop del campionato avrebbe smorzato l’onda rossoblù.
A questo punto, però, è necessario trarre il massimo dalle due settimane di lavoro senza la partita di mezzo. Seppure con il rammarico, ancora una volta, di non poter avere tutto il gruppo a disposizione. Tra le assenze per le convocazioni nelle rispettive nazionali e gli acciacchi, Ranieri è dovuto andare a Selargius, per l’amichevole di giovedì, con appena 16 giocatori, 4 dei quali della formazione Primavera. Ovviamente, avrebbe preferito lavorare in questi giorni con l’intero gruppo a disposizione. Ma così non è successo e allora meglio lasciarsi alle spalle le recriminazioni per provare a costruire un Cagliari vincente che dalla gara contro il Verona alla Unipol Domus, fino alla fine del torneo, dovrà affrontare tutte le squadre senza soste.
Con il solo obiettivo di ottenere in massimo partita dopo partita e centrare una salvezza che, a metà stagione, sembrava davvero complicata. Con l’aiuto di tutti. A cominciare dai tifosi che sono sempre stati accanto alla squadra. Per proseguire con i senatori dello spogliatoio. Che dovranno suonare la carica per evitare che i più giovani e inesperti mollino la presa.
All’orizzonte ci sono 9 finali che andranno affrontate con grinta e determinazione. Le stesse che hanno permesso ai rossoblù di centrare i 4 risultati utili consecutivi. E che ora saranno fondamentali per la volata conclusiva. Per la quale sarà fondamentale recuperare al meglio i giocatori che possono fare la differenza.
A cominciare da Mina e Gaetano, autentiche sorprese del marcato di gennaio, capaci con il loro apporto di cambiare volto alla squadra. Per proseguire con Luvumbo, unico con le capacità di spaccare le partite. Fino ad arrivare a tutti quelli che avrebbero potuto (dovuto?) dare di più e che invece non ci sono riusciti. O per problemi di condizione fisica o per gli infortuni. Ma ora che tutto sembra andare per il verso giusto, saranno fondamentali le giocate di Oristanio e di Viola, i gol di Lapadula, Shomurodov e Petagna, così come la spinta di Jankto e Nandez. Con i due assi nella manica per l’ultimo mese: Mancosu e Pavoletti che, bersagliati dalla sfortuna, hanno in mente solo una cosa: riuscire a tornare in tempo per festeggiare, sul rettangolo di gioco, una salvezza che resta alla portata dei rossoblù.