L’Inter vola, il Cagliari spera: tutti i numeri prima della sfida di San Siro

Stasera alle 18, a San Siro, l’Inter capolista ospita il Cagliari in una sfida che, almeno sulla carta, sembra avere un pronostico ben definito. Ma i numeri della Serie A raccontano molto più di quanto sembri.
L’Inter arriva all’appuntamento forte di una stagione dominante, con numeri che certificano la superiorità tecnica e tattica della squadra di Simone Inzaghi. I nerazzurri viaggiano a una media di 2,23 gol segnati a partita, più del doppio rispetto al Cagliari di Claudio Ranieri, fermo a 1 gol a gara. Ma è soprattutto la fase difensiva a fare la differenza: l’Inter subisce appena 0,97 reti a partita, contro l’1,42 dei sardi.
Il dominio nerazzurro nei dati offensivi
L’Inter è una macchina ben oliata: 11,58 tiri totali a partita, con una precisione invidiabile – 5,35 tiri nello specchio – e 1,61 assist a gara. Il Cagliari, invece, si ferma a 8,39 tiri e 3,29 nello specchio, con meno della metà degli assist (0,74). Anche nei passaggi riusciti il divario è netto: 479,19 per l’Inter, contro i 295,97 del Cagliari, con una percentuale di precisione che dice 87% a 77%.
Cagliari più fisico, ma meno preciso
I rossoblù si distinguono per un gioco più fisico e diretto: commettono 13,65 falli a partita, contro gli 11,08 dell’Inter, e tentano più dribbling (6,32 contro 4). Tuttavia, la qualità nella rifinitura resta un problema: i passaggi chiave sono 7,45 a fronte dei 10,39 nerazzurri, e i cross riusciti appena 3,16 a gara, contro i 4,19 dell’Inter.
Corner e fuorigioco
Il Cagliari batte più calci d’angolo (6,13 a 4,87), segno di una certa vivacità offensiva, ma cade meno spesso in fuorigioco (1,71 contro 2,52), forse per un approccio più attendista e meno propositivo.
A giudicare dai dati, l’Inter parte nettamente favorita. La squadra di Inzaghi eccelle in ogni fondamentale statistico: dalla costruzione del gioco alla finalizzazione, passando per la solidità difensiva. Il Cagliari, però, ha dimostrato più volte di saper sorprendere anche contro avversari superiori, grazie a un’identità chiara e a una forte componente agonistica.