Cagliari, contro la Juve dovevi e potevi osare di più
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Nonostante le polemiche sul contatto Luperto-Vlahovic abbiano offuscato tutto il resto, i più attenti tra sostenitori rossoblù e addetti ai lavori vicini alle vicende di Pavoletti e compagni saranno sicuramente concordi su una cosa: il Cagliari, contro la Juventus, doveva e poteva osare di più. Oltre al gol di Vlahovic, causato da una disattenzione della "premiata ditta" Adopo-Mina, i rossoblù hanno di fatto regalato un tempo ai bianconeri. Atteggiamento remissivo fin dall'annuncio degli undici titolari, gli stessi di una settimana prima a Bergamo, con la rinuncia a un trequartista e l'inserimento di Deiola a centrocampo, in quello che era di fatto un 4-5-1 prettamente difensivo. Atteggiamento che in trasferta, contro un'Atalanta imbufalita per l'arbitraggio di Bruges, poteva starci e che ha pagato. Diversamente, non ha portato frutti contro i bianconeri. Bianconeri che quest'anno, spesso e volentieri, hanno sofferto contro squadre che hanno provato ad affrontare a viso aperto la Vecchia Signora.
I rossoblù avrebbero dovuto e potuto osare di più: lo imponeva il fatto di giocare in casa con una grande cornice di pubblico, lo imponeva il fatto di affrontare una Juventus non irresistibile che veniva dalla batosta di Eindhoven, lo imponevano i risultati delle dirette concorrenti. Il Cagliari ha "scelto" di non giocare per un tempo e ha subito il vantaggio bianconero. Nella ripresa, con l'ingresso dei vari Luvumbo, Coman, Viola, Marin e Pavoletti, i rossoblù hanno fatto soffrire i bianconeri fino all'ultimo secondo, nonostante non abbiano creato grandi pericoli dalle parti di Di Gregorio. Certe partite, oltre ai valori tecnici, vengono decise dagli episodi: basti vedere il gol bianconero, basti vedere le parate di Caprile e basti vedere il contatto Vlahovic-Luperto. Magari, osando fin dal primo minuto, un episodio sarebbe potuto girare in favore dei rossoblù e cambiare le sorti dell'incontro, in un momento nel quale i punti diventeranno sempre più pesanti. A partire dalla sfida di domenica prossima contro il Bologna, Bologna da affrontare a viso aperto e senza timori reverenziali.