UN MIRTO CON... BEPPE TOMASINI
Il “grande saggio” del mitico Cagliari scudettato, Beppe Tomasini, non ha dubbi: i rossoblù di Claudio Ranieri hanno tutte le carte in regola per salvarsi. Dipenderà da loro, dalla concentrazione e dalla determinazione che sapranno mettere nelle prossime, decisive due sfide di campionato.
Beppe, come vede il Cagliari a centottanta minuti dalla fine della stagione?
“Io sono sicuro che possa raggiungere il suo obiettivo. Ha un grande allenatore e poi, soprattutto in casa, combatte sempre e sa anche vincere le partite. Tra l’altro, considerata l’attuale situazione di classifica ai rossoblù, per retrocedere, dovrebbe girare davvero molto ma molto male…”
Come spiega la radicale differenza di rendimento della squadra tra le partite interne e quelle esterne? Si tratta di un problema di personalità o di mentalità?
“Eh, sinceramente non so da cosa dipenda questa tendenza. Quello che so è che a Cagliari, all’Unipol Domus, la squadra gioca divinamente e tiene costantemente gli avversari sotto scacco. Fuori casa, invece, cambia tutto. Probabilmente i giocatori accusano una sorta di mal di trasferta… Davvero, non saprei spiegarlo in altro modo.”
Un po’ come l’abitudine della squadra a tirare fuori il meglio di sé quando si trova tre metri sott’acqua, mentre quando riesce a respirare e potrebbe fare un piccolo salto di qualità si smarrisce e perde la trebisonda, come successo a Genova e a Milano col Milan…
“Esatto. E anche questo non me lo spiego. Contro Atalanta, Inter e Juventus abbiamo fatto partite ‘giuste’, intense, di qualità. E, giocando bene contro le grandi, in teoria dovremmo rendere ancora meglio contro le compagini alla nostra portata. Invece questo non succede.”
A proposito di compagini alla nostra portata, domenica c’è lo snodo cruciale di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Lei come affronterebbe questa sfida determinante per le sorti dei rossoblù? Cercherebbe di sorprendere il Sassuolo con un atteggiamento offensivo e spregiudicato o preferirebbe aspettare i neroverdi e poi ripartire?
“Io andrei a giocare lì con una certa prudenza: attaccare a spron battuto, del resto, non serve. Scenderei in campo piuttosto coperto, con l’intenzione di pungere gli emiliani in contropiede. Se il Cagliari poi riuscirà a fare un gol tanto meglio, ma anche il pareggio ci andrebbe più che bene. Magari con questo atteggiamento riusciremo pure a vincere la partita. Di certo attaccare il Sassuolo fin dal primo minuto non mi sembra la strategia migliore. Abbiamo degli ottimi difensori – su tutti Dossena, a mio parere bravissimo – e dei centrocampisti abili a dare la giusta copertura alla retroguardia: io imposterei la gara così, puntando a sorprendere gli avversari di rimessa.”