UN MIRTO CON... ANTONIO RAVOT: "A Firenze siamo stati un po' troppo prudenti. Il Cagliari deve sempre scendere in campo per fare la sua partita a viso aperto contro qualsiasi avversario. E così dovrà essere anche contro la super Atalanta"
Antonio Ravot, ex rossoblù a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, inquadra il momento vissuto dal Cagliari e si focalizza sul prossimo impegno dei ragazzi di Nicola, che sabato prossimo affronteranno in casa l’Atalanta.
Antonio, la sfida alla capolista è da considerarsi a tutti gli effetti proibitiva? Cosa può fare il Cagliari per mettere in difficoltà l’undici di Gasperini?
“Per prima cosa io non scenderei in campo con l’intenzione di strappare un pareggio. Io proverei a vincere a tutti i costi la partita. Sarà certamente una sfida complicatissima e non bisognerà sbagliare niente, perché l’Atalanta è fortissima a livello di squadra, di allenatore e anche di società. In questo momento è forse la formazione più in forma d’Europa. Detto questo, la mentalità giusta è quella di andare alla ricerca dei tre punti. Aspettare la Dea nella nostra metà campo, secondo me, non ci porterebbe lontano. Ma ho fiducia in Nicola, che dal punto di vista motivazionale è uno dei tecnici più bravi che ci sono in circolazione.”
A questo proposito, lei non ha avuto l’impressione che ieri a Firenze il Cagliari abbia “rispettato” un po’ troppo la Fiorentina nel primo tempo, per poi venir fuori nel secondo pur senza creare grandi occasioni da gol? Non sarebbe stato meglio mostrarsi un po’ più propositivi già nella prima frazione?
“È esattamente ciò che penso anch’io. Il Cagliari deve giocarsi la sua partita al cento per cento: non può permettersi di aspettare le mosse delle squadre avversarie. Siamo una provinciale e non abbiamo niente da perdere contro nessuno: per questo dobbiamo affrontare chiunque con coraggio, senza paura. Tra l’altro, a mio parere siamo una compagine che può perdere o vincere contro qualsiasi avversario.”
A suo avviso su quali uomini dovrebbe puntare Nicola - specialmente in attacco - per sorprendere una difesa, come quella bergamasca, che ogni tanto qualcosa concede?
“Preferisco concentrarmi sulle difficoltà oggettive e generali della partita. Quando l’Atalanta è in possesso della sfera diventa micidiale. Dovremo sperare che Lookman e compagni non siano in giornata e che non corrano a mille all’ora, come stanno facendo in questo periodo. Tra l’altro loro vanno sempre in trasferta con la ferma volontà di vincere. Questa mentalità gliel’ha inculcata un allenatore vincente come Gasp. Contrastarli non sarà semplice, ma confido, per quel che riguarda la fase offensiva, nella velocità e nei guizzi di Luvumbo.”