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ESCLUSIVA TC - TIZIANO DE PATRE: "Il Cagliari deve tornare a proporre un gioco gradevole e tecnicamente valido per consolidare il suo posto in serie A. Ultimamente i sardi hanno mostrato segnali di regressione sul piano della manovra corale"

ESCLUSIVA TC - TIZIANO DE PATRE: "Il Cagliari deve tornare a proporre un gioco gradevole e tecnicamente valido per consolidare il suo posto in serie A. Ultimamente i sardi hanno mostrato segnali di regressione sul piano della manovra corale"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
Ieri alle 19:30Primo piano
di Matteo Bordiga

Tiziano De Patre, ex centrocampista rossoblù col (graditissimo) vizio del gol, ai microfoni di Tuttocagliari.net traccia un bilancio provvisorio della stagione del Cagliari di Davide Nicola, sottolineando pregi e criticità di una squadra che finora ha (forse) performato al di sotto delle proprie potenzialità.

Tiziano, domanda a bruciapelo: a suo giudizio c’è da essere soddisfatti della stagione fin qui vissuta dalla formazione isolana? Il bottino di 26 punti in 29 partite non è un po’ misero e deludente rispetto alle aspettative di inizio annata?

“Partirei dal presupposto che il campionato di serie A è molto difficile e complicato. Io penso che l’organico del Cagliari sia proprio da lotta per la salvezza. E i rossoblù, seppure tra alti e bassi – esattamente come quasi tutte le dirette concorrenti – stanno combattendo per preservare la categoria.

Ora come ora la classifica di Piccoli e compagni è buona, nel senso che se il campionato finisse oggi i sardi confermerebbero il proprio posto in serie A. Naturalmente si poteva fare qualcosa di più, non lo metto in dubbio… Però restano ancora diverse partite da disputare da qui a maggio, che potrebbero consentire al Cagliari di migliorare il proprio score e, chissà, magari anche di risalire qualche posizione in graduatoria.”

Nel girone d’andata abbiamo visto un Cagliari che, in alcune circostanze (penso alle gare con Roma e Milan), provava anche a pressare alto, ad aggredire l’avversario e a “fare” la partita. Dopo il giro di boa invece abbiamo spesso assistito a prestazioni deficitarie dal punto di vista del gioco, contraddistinte da un calcio “preistorico” e approssimativo e da un approccio ultrarinunciatario. La domanda è: la qualità del gioco è imprescindibile anche per una compagine che ha nella salvezza il suo unico obiettivo oppure, quando si è con l’acqua alla gola, occorre non andare tanto per il sottile e ridurre al minimo i rischi?

“Sicuramente il Cagliari potrebbe e dovrebbe giocare meglio. Nell’ultimo periodo i rossoblù stanno convincendo meno sul piano della manovra e della costruzione del gioco. E io sono tra quelli che pensano che esprimendo un buon calcio crescano esponenzialmente le possibilità di portare a casa un buon risultato. Anche se a volte il calcio rivela la sua natura insondabile e imprevedibile. Resta il fatto che, come dicevo, il campionato di massima serie è molto impegnativo. Anche se ad esempio una squadra come l’Empoli, pur dovendo far fronte a numerosissimi infortuni, mantiene sempre una propria identità tecnico-tattica precisa e riconoscibile. Lo stesso Lecce da quando è arrivato Giampaolo sta giocando meglio, ma nelle ultime settimane ha collezionato solo sconfitte. Il Verona, pur tra mille affanni, si sta tirando fuori dalla mischia con le vittorie pesanti che sta ottenendo sia in casa che in trasferta. E il Parma, che pure ha cambiato allenatore, a mio parere è destinato a tribolare fino alla fine, anche perché annovera nel proprio organico tanti elementi estremamente giovani.

Non escludiamo neppure il Venezia, che nell’ultimo mese si è espresso brillantemente e, nonostante non sia riuscito a vincere, ha inanellato una serie di pareggi che l’hanno parzialmente tenuto a galla. Chiaro che faticherà molto a salvarsi, ma non è fuori dalla lotta. Il Cagliari, come dicevo, deve passare attraverso il recupero del gioco e della qualità dell’espressione calcistica per tagliare finalmente il traguardo della permanenza in A.”