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ESCLUSIVA TC - PASQUALE MARINO: "Il Cagliari a mio parere non rischia la retrocessione. In questo momento vedo Empoli e Parma in grossa difficoltà. I ducali poi da qui a maggio hanno un calendario proibitivo..."

ESCLUSIVA TC - PASQUALE MARINO: "Il Cagliari a mio parere non rischia la retrocessione. In questo momento vedo Empoli e Parma in grossa difficoltà. I ducali poi da qui a maggio hanno un calendario proibitivo..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Serra
Ieri alle 14:51Primo piano
di Matteo Bordiga

Pasquale Marino, ex tecnico - tra le tante altre squadre - di Udinese, Catania e Parma, alfiere di un calcio sempre piacevole e propositivo, ai microfoni di Tuttocagliari.net commenta la lotta salvezza che impazza nei bassifondi della classifica di serie A. Con un occhio di riguardo per il Cagliari di Davide Nicola, formazione che a suo giudizio “non rischia più di tanto”.

Pasquale, stiamo entrando nel rush finale del campionato: tra qualche giornata potrebbero già arrivare i primi verdetti. Lei come “legge” la bagarre in fondo alla classifica che coinvolge le squadre in lotta per non retrocedere?

“L’Empoli e il Parma, oltre naturalmente al Monza e al Venezia, sono attualmente le squadre più in difficoltà. Tra l’altro il calendario non consente al Parma di guardare al futuro con ottimismo: i ducali dovranno affrontare diverse sfide proibitive da qui a maggio. Invece il Cagliari, a mio parere, di fatto non rischia la retrocessione.”

La formazione sarda in questo momento ha quattro punti di vantaggio sulla zona calda. Lei ritiene che sia pressoché al sicuro perché è tecnicamente superiore alle concorrenti?

“Tutto sommato credo di sì. Anche se devo dire che l’Empoli, per quanto ultimamente abbia ottenuto pochi risultati positivi, raramente sbaglia la prestazione. Di solito i toscani, sorretti da un buon impianto di gioco, offrono un buon calcio, che tuttavia non viene supportato dalle vittorie. Spesso sono stati traditi dalla buona sorte e, inoltre, hanno dovuto far fronte a un gran numero di infortuni.

Personalmente simpatizzo per il Cagliari perché vi gioca Augello, che con me fece un grande campionato a La Spezia e poi venne acquistato dalla Sampdoria. Sono contento quando Tommaso gioca bene: è un bravissimo ragazzo, serio e professionale. Merita decisamente il palcoscenico della serie A.”

Ultimamente il Cagliari ha palesato una certa regressione sul piano del gioco: tantissimi lanci lunghi dalle retrovie, baricentro molto basso, pochissima costruzione manovrata e ancor meno occasioni da gol create (con l’eccezione del secondo tempo di Roma contro i giallorossi). Nicola sa perfettamente che è prioritario portare a casa il risultato, ma per farlo non è opportuno puntare su un calcio organizzato e il più possibile coraggioso… anche se si lotta per salvaguardare il patrimonio della serie A?

“Io direi che molto dipende dalla brillantezza e dalla condizione psicofisica dei giocatori. Ci sono dei momenti in cui i tuoi calciatori stanno bene e riescono a proporre un calcio fatto di passaggi rasoterra e di azioni manovrate, e allora puoi tirare fuori il cento per cento delle loro potenzialità tecniche. In altri frangenti magari la lucidità viene un po’ meno, e allora diventa difficile giocare bene e in modo aggressivo. Anche perché il campionato italiano è lungo ed estenuante. E a seconda delle partite si gioca con la mente più o meno sgombra, perché - soprattutto in questa fase della stagione - i punti iniziano a pesare parecchio. E allora per non rischiare di perdere palloni in uscita, specie contro gli avversari più forti, si preferisce alzare la sfera, magari a discapito dello spettacolo e della famosa ‘costruzione dal basso’ che oggigiorno va tanto di moda. D’altra parte con la palla lunga - che non è vietata per legge - si può poi giocare sulla respinta, e da lì sviluppare l’azione con le proprie iniziative e con le proprie idee di gioco.”