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ESCLUSIVA TC - MASSIMO PAGANIN: "Se vogliamo analizzare la lotta per evitare la retrocessione dobbiamo individuare la possibile quota-salvezza: se si attestasse attorno ai 35 punti il Cagliari sarebbe in netto vantaggio sulle concorrenti"

ESCLUSIVA TC - MASSIMO PAGANIN: "Se vogliamo analizzare la lotta per evitare la retrocessione dobbiamo individuare la possibile quota-salvezza: se si attestasse attorno ai 35 punti il Cagliari sarebbe in netto vantaggio sulle concorrenti"TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 28 marzo 2025, 16:49Primo piano
di Matteo Bordiga

Massimo Paganin, ex difensore di alto livello e attualmente opinionista sportivo sulle reti Mediaset, ai microfoni di Tuttocagliari.net commenta a trecentosessanta gradi la lotta per la salvezza ed esprime il suo parere anche sul cammino che, da qui in avanti, dovrà compiere il Cagliari di Davide Nicola.

Massimo, proviamo a fare il punto sulla bagarre-retrocessione: chi vede favorito nella corsa per mantenere la categoria?

“Direi che ora come ora in serie A ci sono tre squadre – Torino, Udinese e Genoa – che non hanno più nulla a che fare con la lotta per la salvezza e che, di fatto, non hanno obiettivi concreti da perseguire. Dal Como in giù, invece, tutte sgomitano per preservare il loro posto in massima serie. Il Monza naturalmente ha pochissime chance di rientrare in corsa. Per quello che riguarda le altre squadre, ragionerei in questi termini: innanzitutto occorre determinare qual è la quota salvezza. Se decidiamo che si assesta attorno ai 35 punti significa che il Como, per salvarsi, deve fare altri 6 punti, l’Empoli deve farne 13 e il Venezia addirittura 15 nelle restanti nove giornate. Ma non solo: al contempo, tutte le formazioni che stanno davanti in classifica devono farne di meno. Ecco, questo è il modo migliore, a mio avviso, per inquadrare la lotta salvezza: un ragionamento estremamente pratico.

Ci sono in ballo ancora tantissimi punti da qui a maggio, e quelli legati agli scontri diretti varranno almeno il doppio non solo sotto l’aspetto numerico, ma anche dal punto di vista psicologico e morale. Il Cagliari, ad esempio, deve ancora disputare parecchie partite contro le dirette concorrenti e, allo stato attuale, per arrivare a fine campionato a 35 punti dovrebbe ottenerne altri 9 in nove giornate. Un bottino decisamente alla portata dell’undici isolano, che tra l’altro fin qui ha saputo costruire una buona identità di squadra. Quello che è certo è che la quota salvezza si è notevolmente abbassata rispetto a qualche anno fa.”

Focus proprio sul Cagliari di Davide Nicola: la compagine rossoblù negli ultimi due mesi è parsa lontana parente di quella che spesso e volentieri, nel girone d’andata, aveva messo in difficoltà anche avversari ben più attrezzati. Gioco prevedibile, tanti – troppi – lanci lunghi e cronica incapacità di recuperare il risultato dopo essere passati – puntualmente – in svantaggio: cosa è accaduto ai sardi? Si è trattato di un calo fisiologico o di una chiara involuzione sotto l’aspetto tecnico-tattico?

“Credo che la questione sia piuttosto semplice: il Cagliari ultimamente ha affrontato quasi solo avversari tecnicamente di gran lunga superiori e, per giunta, in piena lotta per obiettivi importanti. Dalla Juventus al Bologna all’Atalanta, senza dimenticare la Roma: tra l’altro tutte squadre che, quando hanno giocato contro i rossoblù, attraversavano un buon momento di forma psicofisica. E non dimentichiamoci che quest’anno la forbice tra chi occupa la parte sinistra della graduatoria e chi invece lotta per non retrocedere si è ulteriormente allargata. Per questa ragione non mi sento di considerare particolarmente grave il calo accusato da Luperto e compagni. Diciamo che nelle ultime dieci giornate la squadra si è mantenuta in linea di galleggiamento in ottica salvezza.

Insomma, a mio modo di vedere le sconfitte vanno anche contestualizzate e valutate a seconda del periodo di forma attraversato dai rivali di turno. Tra l’altro quando giochi contro squadre di levatura superiore fai fatica a proporre un calcio fatto di trame e di fraseggi, ma sei più portato a lanciare lungo in avanti per sfuggire al pressing alto al quale inesorabilmente vieni sottoposto.

Ora vedremo cosa farà il Cagliari da qui in avanti, ma i ragazzi di Nicola hanno ben chiaro il loro ruolo in questo campionato e il percorso che dovranno compiere per condurre la barca in porto. Già la sfida col Monza sarà determinante, anche per sondare la condizione mentale – oltre che fisica – dei giocatori.”