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ESCLUSIVA TC - CARLO CORNACCHIA: "A Bergamo la strategia di Nicola ha pagato. Il punto ottenuto dal Cagliari è ottimo. Nella lotta per la salvezza vedo in difficoltà il Parma, che non è abituato - a differenza dei sardi - a fare guerra di trincea"

ESCLUSIVA TC - CARLO CORNACCHIA: "A Bergamo la strategia di Nicola ha pagato. Il punto ottenuto dal Cagliari è ottimo. Nella lotta per la salvezza vedo in difficoltà il Parma, che non è abituato - a differenza dei sardi - a fare guerra di trincea"
lunedì 17 febbraio 2025, 15:30Primo piano
di Matteo Bordiga

Il doppio ex Carlo Cornacchia ha seguito con estrema attenzione la partita tra Atalanta e Cagliari, due formazioni in cui – da calciatore – ha decisamente lasciato il segno. L’ex difensore di Altamura affida ai microfoni di Tuttocagliari.net le sue impressioni sulla sfida del Gewiss Stadium.

Carlo, alla fine del match di sabato scorso tra le fila rossoblù deve prevalere la soddisfazione per il punto strappato in casa di una delle compagini più forti d’Italia o il rimpianto per non aver saputo approfittare del tutto di un’Atalanta stanca e mentalmente già proiettata all’impegno di Champions League?

“Io credo che il punto ottenuto a Bergamo sia assolutamente buono. Oggi come oggi giocare con l’Atalanta – anche con le sue seconde linee, fermo restando che sabato nel finale di gara Gasp ha messo in campo diversi titolari – è sempre molto difficile. In particolare è pericoloso esporsi contro i loro attaccanti, molto tecnici e prolifici. Alla fine la strategia tattica adottata da Nicola ha pagato. Certo, i bergamaschi sembravano avere più difficoltà del solito a concretizzare le loro azioni, per cui forse il Cagliari avrebbe potuto essere un po’ più incisivo in fase offensiva. Ma il pareggio va decisamente bene ai rossoblù.”

Lei come “legge” la lotta per la salvezza alla luce degli ultimi risultati? Il Como ha fatto un gran balzo vincendo a Firenze contro i viola, mentre il Parma ha collezionato l’ennesimo tonfo perdendo in casa con la Roma. Qual è secondo lei la squadra che, a parte il Monza e il Venezia, rischia maggiormente di scivolare in cadetteria?

“Proprio il Parma lo vedo piuttosto in difficoltà, perché è composto da giocatori che amano giocare a calcio e che non sono avvezzi alle asperità e alle ruvidezze della lotta per il mantenimento della categoria. Quando vieni risucchiato nella fanghiglia della bassa classifica devi imparare a fare guerra di trincea: non puoi andare tanto per il sottile. Nella gara di ieri contro la Roma Leoni, in occasione della sua espulsione, ha commesso un’evidente ingenuità. Non tanto perché ha abbattuto l’avversario, quanto perché era chiaramente fuori posizione. Fare il difensore in serie A oggi come oggi significa saper leggere le situazioni, più che correre o avere buoni mezzi tecnico-fisici, che vengono dati per scontati.

In linea generale, il Parma non ha la cultura del Cagliari: i rossoblù sgomitano da anni, dopo aver fatto su e giù tra serie A e serie B diverse volte. Navigano costantemente in un mare burrascoso che, però, conoscono bene. Come diceva lei il Venezia dovrebbe compiere un miracolo per risollevarsi in classifica, mentre il Monza praticamente ha detto ‘ci vediamo il prossimo anno, ragazzi’. Anche le mosse di mercato dei brianzoli dicono chiaramente che hanno tirato i remi in barca. Tolte queste due, ripeto che secondo me rischia tanto il Parma se non si dà una bella svegliata. Lecce e Como, d’altronde, sono più costanti dei ducali e hanno anche delle ben precise qualità tecniche.”