Vittorio Sanna: "Pari che divide. Il Cagliari deve uscire dalla mentalità della salvezza e basta"

Il giornalista Vittorio Sanna, nel suo "Commento a Caldo" di Empoli-Cagliari per Galleria Progetti e postato sul suo canale Youtube, ha analizzato lo 0-0 tra toscani e rossoblù di questo pomeriggio. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Chiaramente il pubblico del Cagliari sarà ancora una volta diviso tra quelli che diranno “chi troppo vuole nulla stringe” e quelli che dicono invece “non lasciare a domani quello che puoi fare oggi”. Il Cagliari oggi poteva tentare di vincere per mettere su nove punti e affrontare con maggiore serenità — forse con maggiore tranquillità, non serenità in senso negativo, ma serenità proprio, senza troppe pressioni — i match contro l’Inter e la Fiorentina, che non sono affatto match facili. Gli altri dicono: “ma in fin dei conti, per noi era importante mantenere il vantaggio sull’Empoli”, in una partita che era difficile sul piano emotivo, ed è stata certo una partita sporca, che l’Empoli ha messo su un piano più che altro legato alla lotta sul campo, non certo al confronto tecnico. Anche in virtù del fatto che avevano 10 giocatori della rosa assenti: due per squalifica e gli altri otto per infortunio. Quindi questo poteva privarli di quelle che erano le risorse che servivano per affrontare i 90 minuti, e con i 16 uomini il Cagliari ha in qualche modo subito, per l’ennesima volta, questo tipo di gioco. Non è capace di giocare quando gli avversari la mettono un po’ sul confronto fisico, sullo scontro fisico. Cadiamo in numerose situazioni in cui mostriamo di essere quasi ingenui, e quindi siamo noi a fare i falli di fronte all’avversario che ti aggredisce. Per assurdo, siamo noi a fare le cose più vistose e a subire il calcio di punizione. Siamo noi che abbiamo subito i cartellini gialli. Alla fine è venuto fuori uno 0-0 che finisce per accontentare coloro che pensano “meglio non pretendere troppo e accontentarsi di quello che passa in convento in questo momento”. Andiamo avanti così, sapendo che però, per fare uno step a livello mentale, per crescere, per riuscire ad avere una squadra diversa, dobbiamo uscire dalla mentalità della salvezza e basta.
Dobbiamo tentare di ottenere questa salvezza in breve tempo, magari sfruttando l’occasione che ci capita, come poteva essere questa partita con l’Empoli, e magari iniziando ad abituarci a pensare anche a qualcosa di diverso. Ne è venuto fuori uno 0-0 dove l’eroe, alla fine, è Caprile, che ha fatto la differenza, perché quella parata su Cacace è stata veramente determinante: è l’occasione più nitida dell’intero match. E quindi, in qualche modo, chi ai punti poteva rivendicare qualcosa per le occasioni avute è proprio l’Empoli. Ma noi avevamo il portiere giusto, dalla parte giusta. Un punto che ci portiamo via, che ci permette di stare a distanza da tutte le concorrenti, sperando che si continui a pareggiare costantemente, perché anche in questo turno quasi tutte le squadre impegnate nella lotta salvezza alla fine hanno pareggiato — a parte il Como, che ha vinto sul campo del Monza. Il Monza è sempre più condannato alla retrocessione. Ha pareggiato il Lecce col Venezia, abbiamo pareggiato noi 0-0. Insomma, tutto si è quasi stabilizzato nel corso di questo turno, che però poteva essere il turno giusto per aumentare il passo. Non abbiamo fatto oggi quello che si può, o meglio: non abbiamo fatto oggi sì quello che si farà domani o si deve fare domani. Ma in compenso siamo rimasti comunque con una classifica dove non abbiamo visto dimezzarsi il punteggio, cosa che sarebbe successa se l’Empoli avesse vinto. Diciamo che facciamo buon viso a cattiva sorte, ci accontentiamo, mantenendo un tono emotivo abbastanza buono e sperando che contro Fiorentina e Inter (o Inter e Fiorentina, nell’ordine) si giochi anche per ottenere dei punti, e non solamente con l’idea di fare una bella figura. I punti possono essere ottenuti con chiunque, non solamente con le piccole squadre e non solamente in casa".