Sanna: "Cagliari, Mutandwa e Coman meritano maggiore attenzione. I due possono sorprendere il Verona"

Tramite il proprio canale Youtube, il giornalista Vittorio Sanna ha fatto il punto della situazione in casa Cagliari, con i rossoblù impegnati lunedì a Verona, senza Roberto Piccoli. Di seguito quanto sintetizzato da TuttoCagliari.net: "Credo che il venerdì abbia poco senso continuare a guardare alla partita passata, cercando di capire cosa non ha funzionato. Anche perché ciò che ha funzionato è un dettaglio da orologiaio, uno di quelli che devi osservare con il binocolo per provare a capire cosa sia realmente successo. A una visione superficiale, la gara con la Fiorentina non sembrava una partita da perdere: era una gara che il Cagliari poteva portare a casa, addirittura vincere, ma che almeno doveva pareggiare. E poi ci sono i dettagli. Piccoli, ma decisivi. Così come nel calcio giocato ad alto livello la differenza la fa la velocità di esecuzione, il pensiero che arriva prima rispetto a quello dell’avversario nel leggere una situazione. È successo proprio questo: un pallone scagliato verso l’area viene letto con un attimo di ritardo dal difensore, mentre l’attaccante lo anticipa, lo intuisce, e fa la differenza. Un attaccante più basso che riesce però a saltare, mentre il difensore non riesce nemmeno a vedere partire il pallone: l’unica cosa che può fare è provare a contrastare il salto dell’avversario. È lì che si fa la differenza. E sembra assurdo che una partita di 90 minuti, più 7 di recupero, venga decisa da un singolo episodio. Ma questo è il calcio, soprattutto il calcio di Serie A, dove i dettagli contano.
E quando si parla di dettagli si parla di concentrazione, di attenzione, di osservazione: elementi difficili da allenare, ma non impossibili. E sono proprio questi a distinguere un giocatore medio da uno di Serie A: la capacità di non perdere mai, nemmeno per un attimo, la visione di ciò che sta accadendo in campo. Questo per quanto riguarda la gara con la Fiorentina. Ora la prospettiva è complessa, perché a Verona mancheranno Mina in difesa e, soprattutto, Piccoli in attacco. Ma è anche una grande occasione per dimostrare che si può fare bene anche senza affidarsi ai singoli. Il gioco di squadra nasce proprio per questo: perché ciascuno possa dare il proprio contributo e aiutare a raggiungere un risultato. Ci sono molti giocatori che, in questo momento, hanno voglia di mettersi in mostra e dare una mano alla Causa Cagliari, magari anche quelli che finora hanno avuto meno spazio. Penso, ad esempio, a Kingstone Mutandwa: 24 panchine, solo 4 presenze e 70 minuti giocati. Veramente poco per un ragazzo che avrebbe bisogno di giocare tanto e che, ogni volta che è sceso in campo con la Primavera, ha dimostrato di avere il gol nel sangue. Cinque presenze, 440 minuti e tre gol realizzati: significa che il vizio del gol ce l’ha. Forse non è un giocatore disciplinato, non è uno che puoi inquadrare tatticamente — ma anche Luvumbo non lo è — eppure riesce comunque a essere incisivo. Mutandwa può essere uno dei nomi da inserire per sorprendere il Verona. Ma c’è anche Coman, che meriterebbe maggiore attenzione, magari provandolo in una posizione un po’ più centrale rispetto a quella vista finora Insomma, nelle difficoltà c’è sempre anche un’occasione: per superarle e per imparare qualcosa di nuovo.