Cecchi: "Tifare Cagliari non è una condanna, è un privilegio"
Intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva, il giornalista Stefano Cecchi si è soffermato sulle squadre che storicamente hanno vinto poco, ma che riescono ad emozionare i propri tifosi, più delle big del campionato. Tra queste squadre, Cecchi, ha menzionato il Cagliari. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "A Firenze si dice: “Se a 18 anni non tifi Fiorentina, vuol dire che non hai cuore. Se a 60 anni tifi ancora Fiorentina, vuol dire che non hai cervello.” È un detto che ci siamo costruiti noi. Perché? Perché nasce dall’idea di tifare una squadra che senti così vicina, così meravigliosa, nonostante tutto. Lo so, tifare Fiorentina è una sofferenza. È come vivere un corso serale sulla malinconia. Ma non vale solo per noi, vale anche per i tifosi del Cagliari, del Bologna, del Verona, della Sampdoria. Cosa sarebbe il calcio senza questa magia, senza il pensiero che l’impossibile possa diventare realtà? Ogni anno, quando inizia il campionato, io penso: “Quest’anno posso vincere lo scudetto.” Poi so benissimo che non lo vincerò, ma chi se ne frega! È meraviglioso sognare. È meraviglioso fare quel cammino insieme a persone che, pur sapendo che la vittoria è improbabile, non mollano mai. È una forma di romanticismo straordinaria. Tifare una squadra è qualcosa che ti accompagna nella vita. Ci sono vecchi amici d’infanzia che magari non vedo più, non so nemmeno se sono ancora sposati o dove vivano. Ma so per quale squadra tifano.
È qualcosa che resta, che ti collega a loro, anche a distanza di anni. E non è per convenienza. Non si tifa Fiorentina per moda, ma perché un giorno ti sei innamorato del viola sul verde del campo, o perché hai visto giocare insieme grandi campioni, o semplicemente perché hai scelto di appartenere a qualcosa di speciale. Pensa al Cagliari. Hanno avuto il giocatore più iconico di sempre, Gigi Riva. E si sentono ricchi, anche senza vittorie. Perché tifare una squadra come Fiorentina, Cagliari, Bologna, significa essere parte di un popolo che non cerca la convenienza, ma insegue un sogno. E questo è meraviglioso. Quanti scudetti ha vinto il Manchester City di fila? Quattro. Ma sono convinto che il "feliciometro" salga più in alto quando il Cagliari vince a Bari all’ultimo minuto e torna in Serie A, rispetto ai quattro scudetti del City. La felicità non si misura con le vittorie, ma con la sofferenza e l’attesa che rendono unico un determinato momento. Tifare Fiorentina, Cagliari, Bologna non è una condanna. È un privilegio".