1977 - Cagliari-Lecce e quell'arancia che costò la promozione ai rossoblù
Il 20 marzo 1977 si giocò la 25^ giornata di serie B tra Cagliari e Lecce allo stadio Sant'Elia. Il Cagliari vinse sul campo 1-0 grazie alla rete di Pino Bellini all'87', ma i due punti vennero revocati dal Giudice Sportivo. Il motivo? Al termine del primo tempo si verificò un episodio che costò al Cagliari non solo la sconfitta a tavolino contro i pugliesi, ma soprattutto la mancata promozione diretta in Serie A alla squadra allora allenata da Lauro Toneatto. Un tifoso cagliaritano, mentre le squadre rientravano negli spogliatoi per l’intervallo, scagliò con forza un’arancia colpendo in piena faccia Cannito, che era al fianco dell’arbitro Lo Bello, vero destinatario dell'oggetto.
Il numero 8 del Lecce rimase tramortito per diversi minuti tant'è vero che lo staff medico ne consigliò la sostituzione. Cannito perse anche sangue dal naso in modo copioso, ebbe conati di vomito ed accusò capogiri. I dirigenti di Cagliari e Lecce decisero quindi di accompagnarlo in ospedale. A posteriori qualcuno raccontò di un "tifoso" che, sotto effetto dell'alcool, tirò l'arancia verso l'arbitro, ma colpendo di fatto il giocatore salentino. Il resto è storia: il Giudice Sportivo decretò lo 0-3 a tavolino ed al Cagliari vennero tolti i due punti che costarono carissimo per la promozione in Serie A. Al termine della stagione la squadra rossoblù, allora guidata da Lauro Toneatto, dovette partecipare agli spareggi contro Pescara ed Atalanta, che tuttavia non andarono a buon fine.