Ok, la strada è giusta! Ma ora serve un mese di marzo a tutto gas. Il Cagliari sarà chiamato ad essere più forte anche della sfortuna
Piove sempre sul bagnato. E la conferma è arrivata implacabile: dopo Petagna e Pavoletti, anche Luvumbo si è fermato. Il Cagliari non sembra avere pace fin dall’avvio di questa stagione. Con Claudio Ranieri che non ha mai avuto a disposizione tutti gli attaccanti della sua rosa. Una vera e propria sciagura per un tecnico che mirava a fare del suo reparto offensivo la risorsa principale di una squadra preoccupata prima a coprirsi e poi a ripartire per far male. Ma ancora una volta, l’allenatore isolano non aveva fatto i conti con la malasorte che lo ha privato del giocatore che sembrava essere più in forma in questo momento. Ne è la conferma l’apprensione che ha creato agli avversari da quando è rientrato dalla Coppa d’Africa e la rete messa a segno contro il Napoli. Un vero e proprio funambolo, imprevedibile e incontrollabile che aveva fatto ritrovare il sorriso a Ranieri. E invece la distrazione di basso grado al bicipite femorale sinistro lo terrà fuori per quasi un mese. Perché, considerato che un giocatore come lui, esplosivo, non è capace di gestirsi a piccoli passi, sarà necessario procedere con grande cautela. Niente da fare per la sfida alla Salernitana, schierarlo a Monza sarebbe un rischio troppo grande che Ranieri non sembra voler correre. E allora appuntamento a dopo la sosta per quel Cagliari-Verona del giorno di pasquetta che diventa un crocevia davvero fondamentale in chiave salvezza. A prescindere da quelli che saranno i risultati di una squadra che, pur senza Luvumbo, dovrà cercare di ottenere quanti più punti possibile.
Sfruttando al meglio le due gare in casa del mese di marzo e provando a non concedere troppo in Brianza. Perché, come sottolineato dallo stesso allenatore isolano, al termine di questo ciclo, il Cagliari capirà di che pasta è fatto e quale sarà la sua reale dimensione. Ci si gioca un grande pezzo di salvezza e per questo serviranno nervi saldi e massima attenzione. Con la solita spinta del pubblico che, sicuramente, non mancherà. Ma fondamentale sarà allungare quella striscia positiva iniziata a Udine. Tre risultati utili consecutivi hanno consentito agli isolani di stare in scia con le altre pericolanti e di dare una bella spallata andando a vincere a Empoli. Tutte, dai toscani in giù, corrono il grande pericolo di retrocedere. Grossomodo con le stesse percentuali, ad eccezione della Salernitana che sembra quella più in difficoltà. E non solo per la posizione in classifica. Le altre, ben sette compagini, si giocano la corsa a lasciarsi alle spalle due di loro. In una volata che sarà senza esclusione di colpi. Alla quale il Cagliari arriva, dopo una stagione di grande sofferenza, con qualche certezza in più.
Intanto con l’umore ritrovato dopo aver sfiorato la depressione. Il tutto grazie alla scossa data da Ranieri che aveva pensato alle dimissioni nel post-Lazio, e ai cinque punti ottenuti nelle ultime tre uscite. Lo spogliatoio si è compattato e l’arrivo di Mina e Gaetano ha fatto fare quel salto di qualità che era mancato. Le cose sembrano iniziare a girare anche sul campo, seppure ancora con quel pizzico di sofferenza quasi fisiologica. Ma così va questa stagione. E il Cagliari dovrà cercare di condurla in porto positivamente quanto prima. Per evitare sorprese delle ultime giornate. Altro punto di forza in questa volata, saranno i giocatori attesi tutto un campionato. Che pian piano si stanno sbloccando. E l’ultimo in ordine di tempo, ma forse il primo che ha davvero svoltato, è stato Jankto, autore di una prestazione finalmente convincente e di un gol che gli mancava, in A, da due anni. A lui va aggiunto Scuffet che ha dato serenità e sicurezza al reparto arretrato, che però continua a commettere sempre qualche errore banale ma allo stesso tempo decisivo. Per gli avversari. Ora è il turno che anche gli altri facciano la loro parte. Da Nandez a Lapadula passando per Viola, Shomurodov, Prati e Oristanio. Gli elementi di esperienza e qualità ci sono, ma ora dovranno rimboccarsi le maniche per fare un grande salto di qualità e portare al Cagliari quelle giocate, quella fiducia e magari quei gol che servono come il pane ad una squadra che di tornare in serie B non ha alcuna intenzione.