Bari, Longo: “Dorval ha ricevuto offesa razzista da Vazquez. Radunovic? Si fa fatica a commentare l’errore"

Bari, Longo: “Dorval ha ricevuto offesa razzista da Vazquez. Radunovic? Si fa fatica a commentare l’errore"TUTTOmercatoWEB.com
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domenica 16 febbraio 2025, 17:45Ex rossoblù
di Martina Musu

Grazie a un autogol di Bianchetti, provocato dall'iniziativa di Mehdi Dorval, il Bari è riuscito a strappare un prezioso pareggio contro la Cremonese. Al termine della sfida, l'allenatore dei biancorossi, Moreno Longo, ha analizzato la partita in conferenza stampa, offrendo il suo punto di vista sul risultato ottenuto.

 «Dorval ha ricevuto un’offesa da parte di Vazquez, nel 2025 non si può parlare di razzismo».

Sulla partita«Quando si gioca c’è anche l’avversario, soprattutto se di qualità come la Cremonese. Non è facile condurre il gioco per 90′, nel primo tempo abbiamo faticato perché non siamo riusciti a sviluppare il tipo di partita che abbiamo preparato. Nella ripresa c’è stato un buon ingresso di Bonfanti e Lella. Il calcio è uno sport di squadra, a volte ne bastano due o tre sottotono per vedere una partita rispetto a un’altra. Noi dobbiamo essere orgogliosi del fatto che la squadra abbia avuto carattere, il gol subito poteva tagliarci le gambe, mentre loro non hanno perso la testa e sono rimasti lucidi fino alla fine».

Ancora sul primo tempo: «Loro hanno fatto la scelta di venire uomo su uomo nella pressione alta, però noi siamo mancati sotto l’aspetto dell’energia, dell’essere propositivi anche a costo di sbagliare qualcosa in più. Il compitino non ci porta da nessuna parte, nella ripresa l’interpretazione ha funzionato, c’è stato più coraggio, più rabbia agonistica».

Sull’errore di Radunovic: «Si fa fatica a trovare le parole per commentare questo errore, quando succede per più volte di fila. Questa palla non ha difficoltà da essere gestita, vuol dire che ci lavoreremo qualcosa di più»

Longo ha parlato anche della sostituzione di Pereiro: «Non è facile calarsi dentro un calcio nuovo, avevo bisogno di un impatto diverso, intensità e di un’altra lettura dentro il campo. Quando faccio i cambi non è mai per puntare il dito, ma voglio aiutare la squadra, senza guardare il nome dietro la maglietta o regalare minuti».