ESCLUSIVA TC - FRANCESCO FLACHI: "Il Frosinone è retrocesso quando ha perso 4-3 all'Unipol Domus; e proprio da quella partita è passata la salvezza del Cagliari. Davide Nicola può fare bene anche dall'inizio: l'obiettivo è un campionato sereno"
Un gioiellino tascabile di tecnica, di estro e di fantasia. Francesco Flachi è entrato a pieno titolo, a suon di gol e di giocate sontuose, nella storia della Sampdoria: con ben 110 reti è infatti il terzo marcatore di sempre, nelle competizioni ufficiali, in maglia blucerchiata.
Oggi, dopo una carriera ricca di gratificazioni e dopo qualche peripezia vissuta a livello personale, si è reinventato allenatore nelle categorie minori. Per la serie: la passione, quando è sincera e bruciante, non appende mai gli scarpini al chiodo.
Francesco, ha seguito la vibrante lotta per evitare la retrocessione in serie B? Che idea si è fatto delle compagini che alla fine hanno mantenuto la categoria e di quelle che, invece, sono sprofondate in cadetteria?
“La grande sorpresa a mio avviso è stata rappresentata dal Verona, che è giunto alla salvezza in condizioni oggettivamente difficili. Poi anche il Cagliari si è reso protagonista di una bella rimonta, assieme all’Empoli che ha centrato l’obiettivo proprio all’ultimo minuto contro la Roma. Dispiace davvero tanto per il Frosinone, che aveva espresso un gioco apprezzabile e forse non avrebbe meritato di retrocedere. Soulé e compagni hanno pagato lo scotto della gioventù e dell’inesperienza, e forse la scarsa attitudine a badare al sodo in certe occasioni: a volte un pareggio, in zona retrocessione, può valere quanto una vittoria.
Tuttavia io credo che - a ben vedere - i ciociari la serie A l’abbiano persa quando sono passati, all’Unipol Domus di Cagliari, dal 3-0 al 3-4 in venti minuti. Per contro, la salvezza della squadra di Ranieri ha iniziato a materializzarsi proprio in quella partita rocambolesca. Se il Frosinone avesse vinto a Cagliari avrebbe portato a casa dalla Sardegna non solo i tre punti, ma anche lo slancio e la consapevolezza mentale di poter conservare la categoria. Spero che questa lezione serva ai ragazzi gialloblù per crescere e per imparare a evitare quei piccoli errori che, se ripetuti nel lungo periodo, possono rivelarsi fatali.”
A proposito del Cagliari, a suo avviso qual è stata la molla che è scattata nella testa dei rossoblù nel corso del girone di ritorno? Il loro rendimento, rispetto all’accidentata prima parte del campionato, è migliorato esponenzialmente…
“Leggevo un’intervista in cui Ranieri spiegava che a un certo punto voleva rassegnare le dimissioni e che i suoi giocatori erano molto dispiaciuti per l’andamento negativo della squadra. Un periodo, anche prolungato, di difficoltà e di affanno può capitare anche nei top club. La svolta è coincisa col momento in cui i ragazzi hanno respinto le dimissioni del mister: in quell’esatto istante si è accesa in loro una scintilla, e infatti le prestazioni di tutti sono nettamente migliorate. Non so se quella di Ranieri sia stata una strategia deliberata; sta di fatto che ha sortito l’effetto di motivare e spronare i calciatori come un piccolo elettroshock. Il tecnico ha ottenuto da loro la reazione che voleva.”
Francesco, un suo parere sul probabilissimo ingaggio di Davide Nicola come nuovo tecnico rossoblù. Il mister piemontese è noto per essere l’uomo che, da subentrante, sa confezionare salvezze miracolose. A Cagliari può far bene anche programmando la stagione fin dall’inizio?
“Io personalmente gli auguro di fare un ottimo campionato: ha la preparazione e la competenza per riuscirci. E poi diciamocela tutta: è anche giusto che si scrolli di dosso quell’etichetta ingenerosa di allenatore vincente se ingaggiato a stagione in corso. Lui è in grado di fare molto bene anche forgiando la squadra fin dalla preparazione estiva. Il Cagliari ha certamente le basi per disputare, il prossimo anno, un campionato tranquillo. Dovrà fare tesoro degli errori commessi da neopromossa e non ripeterli in quella che dovrà essere la stagione della riconferma.”