ESCLUSIVA TC - DAVID DI MICHELE: "Tanto di cappello al Cagliari: alla fine del girone d'andata la salvezza pareva una chimera. Nicola è bravissimo nell'approcciarsi ai giocatori: tira fuori da tutti il centouno per cento"
Ha portato a spasso per l’Italia il suo talento, fatto di giocate sopraffine, invenzioni estemporanee, lampi di classe adamantina e gol spettacolari.
David Di Michele (soprannominato, non a caso, “re David” dai tifosi della Salernitana) ha deliziato le platee di mezzo Stivale per vent’anni, prima di appendere gli scarpini al chiodo e reinventarsi allenatore.
David, a bocce ferme come commenta la volata salvezza di quest’anno, conclusasi con le retrocessioni di Salernitana, Sassuolo e Frosinone?
“È stata una lotta avvincente, e a mio parere alla fine è retrocessa proprio quella squadra che nessuno si aspettava potesse finire in B. Mi riferisco al Frosinone, che nonostante il buon gioco espresso non ha avuto il conforto dei risultati ed è arrivata all’ultima giornata ancora pericolante, nonostante avesse a disposizione due risultati su tre nel match contro l’Udinese. C’è stata anche un po’ si sfortuna, perché se l’Empoli non avesse segnato all’ultimo minuto la stagione dei ciociari sarebbe stata giudicata diversamente. Tanto di cappello al Verona, che ha compiuto un autentico miracolo, e al Cagliari, che ha centrato l’obiettivo con una giornata d’anticipo: a un certo punto del torneo la salvezza dei sardi, a dirla tutta, sembrava poco più che un miraggio.”
Quindi lei si unisce al coro di quelli che considerano miracolosa l’impresa del Cagliari, dopo un girone d’andata oggettivamente catastrofico?
“Sicuramente. Nel corso del girone d’andata pareva impossibile che potesse conservare il suo posto in serie A, ma le cose sono cambiate radicalmente nel girone di ritorno. Merito dei giocatori e, me lo lasci dire, soprattutto di mister Ranieri: a tutti va fatto un grande plauso.”
Per quanto riguarda il futuro, ormai la panchina isolana sembra destinata a Davide Nicola, grande specialista in salvezze. C’è però da dire che la tifoseria, recentemente, ha chiesto alla dirigenza di puntare un po’ più in alto di una semplice permanenza in A. L’attuale tecnico dell’Empoli è secondo lei il profilo giusto?
“Negli ultimi anni ha fatto molto bene. Lui è bravissimo nell’approcciarsi ai giocatori: sa tirare fuori il centouno per cento da ciascuno di loro. Ha tratto in salvo l’Empoli - anche in modo rocambolesco, come dicevamo prima - pur non disponendo, a mio parere, di una batteria offensiva troppo prolifica. E non è detto che il prossimo anno non possa condurre il Cagliari a una salvezza oltremodo tranquilla… sicuramente meno tormentata di quella della passata stagione.”