Tenerani: "Jolly ormai finiti per la Fiorentina, oggi niente scherzi a Cagliari"

il giornalista Mario Tenerani analizza le vicende della Fiorentina nel suo editoriale odierno per Firenzeviola.it. Le sue considerazioni: "Il presidente è volato a Cagliari con la squadra, ha fatto bene. Intanto perché la sua vicinanza, soprattutto fuori casa, quando il risultato come a Cagliari conta il doppio, è sempre positiva. Il patron che sta accanto alla truppa, comunque vada a finire, invia segnali confortanti. Poi perché Commisso ha deciso di scendere in campo e venendo da un calcio tradizionale (con il quale abbiamo vinto 4 campionati del Mondo…), ha scelto la marcatura a uomo sul suo bomber. Altro che difesa alta, zona integrale, uscite sul pallone. Gentile su Maradona, tanto per capirci.
Commisso ha compreso che i rischi di perdere Kean sono concreti e non desidera essere dribblato come nel 21/22 da Vlahovic. Commisso era arrivato a offrire circa 6 milioni netti a stagione pur di dissuaderlo dall’idea di andarsene, ma fu tutto vano. Da lì scaturì la decisione (per chi scrive sbagliata) di cederlo subito a gennaio anziché attendere giugno, magari giocandosi la qualificazione in Champions col capocannoniere del campionato e Vincenzo Italiano in panchina. Inutile tornarci sopra, ormai quella storia è declinata al trapassato remoto. Serve solo a spiegare che l’orgoglio dell’imprenditore in cerca di rivincita calcistica potrebbe aiutare in questa situazione. Rocco in queste ore ha cominciato a montare la gabbia intorno a Kean: un primo approccio propedeutico, speriamo, a nuovi assalti. La manovra a tenaglia di Rocco dovrebbe basarsi su 5 mosse decisive.
1) Per quanto si viva un calcio-business, dove lo spazio del sentimento è ridotto a termini residuali, la storia tra Kean e Firenze è bellissima ed è decollata fin dai primi vagiti. Moise ha trovato una comunità che gli ha dato ciò di cui aveva bisogno e che mai aveva ricevuto in precedenza, mentre Palladino gli ha offerto certezze di cemento armato. Fino ad arrivare all’opzione, seppur discutibile, di non chiedere alla società nessun centravanti di riserva. Il manovratore offensivo non andava disturbato. La maglia incollata alla pelle, serenità assoluta. Contesto difficilmente riproducibile in altre realtà, addirittura più competitive di quella viola. Un tasto sul quale Commisso batterà forte.
2) La stagione 25/26 ci porterà al Mondiale, questo l’auspicio di una nazione intera dopo le due mancate partecipazioni. Spalletti e gli azzurri - tra i quali ci sarà anche Kean- dovranno centrare la qualificazione ad ogni costo. Il ct privilegerà i calciatori che potrà avere sott’occhio, è il primo ad augurarsi che la maggior parte siano in serie A. Per sperare nella convocazione bisogna giocare con continuità. A Kean vale la pena scegliere una nuova squadra nella quale la concorrenza sarà feroce?
3) Il presidente dovrà prospettare un robusto aumento di stipendio a Kean che per adesso ha segnato 23 gol con la Fiorentina oltre ai 3 con l’Italia. La possibilità di agganciare quota 30 non è peregrina (Toni nel 2005/2006 arrivò addirittura a 33 reti). Stiamo parlando di un bomber autentico. Naturalmente la Fiorentina dovrebbe chiedere la rivalutazione in alto della clausola di fronte ad uno sforzo economico così importante. L’ideale sarebbe toglierla, ma gli agenti di Kean difficilmente accetterebbero.
4) I calciatori che fanno la differenza si convincono con i soldi e parimenti con una pianificazione tecnica di spessore. Gli obiettivi sportivi sono altrettanto determinanti. In tal caso servirà una parola d’onore da parte del presidente Commisso rispetto alla creazione di una Fiorentina da Champions. Kean potrebbe davvero convincersi che Firenze è cambiata, in meglio s’intende.
5) L’ultima deve trovare la saldatura assoluta tra presidenza e Kean, inteso come giocatore della Fiorentina. Occorre uno sforzo massimale da parte di Palladino e dello spogliatoio per centrare il pass per l’Europa League. Non si può immaginare - quantomeno si fa molto fatica a farlo - un Kean felice fuori da palcoscenici prestigiosi. E il tema può riguardare anche De Gea e altri grandi protagonisti della Fiorentina attuale. Fabbricare un asse portiere-centravanti, fune di acciaio che in questa stagione ha risolto tanti problemi alla Fiorentina, è fondamentale. Il traguardo deve essere mirato a tenerli entrambi, a prezzo pure di rilevanti sacrifici economici.
Oggi torna il campionato dopo la Conference e la semifinale conquistata. Purtroppo nel capoluogo sardo non ci saranno i tifosi della provincia di Firenze, grazie ad un provvedimento che francamente non abbiamo compreso. Tra l’altro in molti avevano già speso soldi per organizzare la trasferta. Era davvero questa la soluzione migliore…?
La strada del campionato è in salita, ma la Fiorentina non deve e non può fare calcoli. Il Cagliari insegue la salvezza, i viola l’Europa. Sei partite al termine, con 18 punti in palio.
I jolly ormai sono finiti, manca il tempo per rimediare anche al piccolo errore. Non siamo a ottobre, ma quasi alla fine di aprile. Fiorentina non fare più scherzi, pancia a terra e motore al massimo".