Pisacane a Radiolina: "Impressionante come la Sardegna protegga chi viene da fuori. Di Francesco il tecnico che mi ha dato di più"

Il tecnico della formazione primavera, Fabio Pisacane, ha parlato ai microfoni di Radiolina a ventiquattr'ore dalla vittoria della Coppa Italia:
L'APPARTENENZA. "Non avevo mai giocato in un posto così come la Sardegna. Rimasi impressionato come la gente proteggeva coloro che vengono anche dall'altro capo del mondo, ma anche del continente stesso. E' come se si diventasse sardi tutti insieme".
VINCIGUERRA. "La sua dedica del trofeo alla Sardegna un gesto bellissimo. Non è scontato per uno che viene da fuori. Lo bacchetto sempre perchè fa sempre goal impossibili. Ieri si è messo a disposizione del gruppo, ha dovuto fare un'iniezione per poter giocare. Abbiamo temuto di poterlo avere a disposizione".
PRIMA SQUADRA. "Siamo in grande sinergia con Nicola e Barone. Quando lo reputano opportuno prelevano qualcuno. L'obiettivo è che il maggior numero di ragazzi possano arrivare alla prima squadra. Sarà Nicola stesso a farlo quando sarà il momento".
TESTA SUBITO ALLA JUVE. "Già ieri sera ho chiesto loro di godersi il momento, ma ora siamo lì, in volata, per puntare ai play off. Va bene festeggiare, ma devono ricordarsi che ci sono sei partite ancora da giocare".
LA DEDICA DELLA COPPA. "Soprattutto ad uno dei miei figli che tempo addietro ha scritto un tema sottolineando la mia assenza".
GLI ALLENATORI DELLA SUA CARRIERA. "Mi porto dietro l'animo buono di Rastelli, le dinamiche del centrocampo e dell'attacco di Di Francesco, colui che mi ha dato di più. Ovviamente di Claudio Ranieri la personalità, il rapporto, il modo di gestire il gruppo".